
Fabio Felline conclude definitivamente la carriera su strada. Il piemontese aveva già annunciato il ritiro a fine 2024, ma era poi tornato in gruppo a giugno di quest’anno con la MBH Bank-Ballan. La formazione lombarda nel 2026 diventerà Professional ma lo farà senza Felline, che ha annunciato il ritiro con un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook. La carriera del classe 1995 si conclude quindi con 14 vittorie: la prima nel 2010, l’ultima nel 2020 al Memorial Pantani.
«Con un mix di emozioni voglio partire da lontano, da quell’ultima vittoria del 2020», ha scritto Felline. «Allora non lo sapevo, ma stavo scrivendo le ultime pagine di un capitolo bellissimo della mia vita. Oggi, invece, so che quel capitolo si chiude davvero. Il primo novembre, di solito, era il giorno della mia ‘Fellinata’ – la festa di arrivederci alla stagione successiva. Ma il 2026 non avrà una stagione da corridore».
«Avevo già detto addio alle corse l’anno scorso. Poi la nostalgia, quella che solo chi ha vissuto certe emozioni può capire, mi ha spinto a tornare. Ho rimesso il numero sulla schiena, grazie alla squadra che nel lontano 2009 mi aveva lanciato nel professionismo. Quest’anno quella stessa squadra ha gettato le basi per crescere ancora, e poter contribuire a questo progetto – accanto a ragazzi giovani, pieni di entusiasmo e sogni – è stato un privilegio. Ho provato a trasmettere loro qualcosa del mio ciclismo, e nel farlo, mi hanno insegnato anche loro qualcosa di prezioso. Ma lungo il percorso qualcosa in questo progetto è cambiato».
«E così, con serenità e gratitudine verso il ciclismo, oggi metto la parola ‘fine’ al capitolo del Fabio corridore. Ho vissuto il ciclismo nella sua pienezza, in ogni sfumatura: dal ragazzo che aspettava i vestiti della prima squadra in un parcheggio, al professionista che si è trovato a correre fianco a fianco con i campioni che fino a poco prima guardava in TV… e addirittura a batterli, che soddisfazione! In questi anni ho vinto 14 volte, sono salito sul podio una trentina, e ho centrato la top 10 un centinaio di volte. Ma i veri numeri che porto con me sono altri: le persone incontrate, le sfide condivise, le amicizie nate sulla strada. E la consapevolezza che questo sport è, sì, una scuola di vita. Questo sport mi ha dato veramente tanto. E anche se da oggi non sarò più un corridore, so che il mondo della bici farà sempre parte di me – in altre forme, con nuovi progetti, ma con la stessa passione di sempre. La storia diversamente continua».










