Mattia Agostinacchio: «Alla Ef nessuna pressione. Solo calma, fiducia e un sacco di materiali nuovi»

Mattia Agostinacchio in maglia Ef Education-EasyPost in azione al primo cross con la nuova squadra, vinto (Foto Alessio Pederiva)
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Dopo gli europei di ciclocross tenuti lo scorso anno in Spagna, chiamammo Mattia e Filippo Agostinacchio per un’intervista doppia ai fratelli più medagliati: oro insieme nella staffetta mista, oro per Mattia nella prova juniores, argento per Filippo in quella Under 23. Erano i primi di novembre e a quel punto era solo una questione di giorni e poi Mattia avrebbe scoperto il suo futuro.

«Già a dicembre 2024, tramite il mio procuratore, avevamo preso contatti con la Ef Education-EasyPost per la stagione 2026. La firma del contratto è arrivata tra marzo e aprile: quest’anno, pur con la maglia della Ciclistica Trevigliese, ho sempre corso sapendo dove sarei stato l’anno successivo e ormai ci siamo».

La Ef ha annunciato di aver creato una squadra di ciclocross per permetterti di gareggiare. Quando la squadra si è interessata a te, esisteva già questo progetto?

«Mi hanno sempre detto che non mi avrebbero privato del ciclocross, ma l’idea di creare una squadra è venuta più avanti. Non molto più tardi, ma comunque non immediatamente. In ogni caso, sapere che hanno dato vita ad una squadra parallela di ciclocross essenzialmente per consentire di gareggiare a me e mio fratello non può che farmi sentire bene. Ecco perché credo che la Ef sia il posto ideale».

Spiegati meglio.

«Hanno trovato una soluzione per noi, ci hanno messo nella condizione migliore possibile. Per un giovane è l’ambiente ideale per crescere bene, ma con la dovuta calma. Nessuna pressione, solo calma».

E materiali ottimi.

«Quando mi sono arrivati a casa è stato quasi strano: non sono abituato ad avere tutte queste cose. Sono davvero tantissime. Sei o sette borse, quattro bici solo per il ciclocross e una marea di ruote».

Mattia Agostinacchio ha preso contatti con la Ef a dicembre 2024 e ha firmato con la formazione World Tour a aprile 2025 (Foto Alessio Pederiva)

Prima però c’è stato l’incontro con Vaughters.

«Esatto, prima di firmare il contratto siamo andati a pranzo a Montecarlo, io, lui e la mia famiglia. È stato bello poter conoscere così da vicino il general manager. Per comunicare? Inglese e francese, ma io preferisco il primo perché con il francese faccio ancora fatica nonostante sia valdostano».

È stato lui, con le dichiarazioni quando hanno annunciato il tuo ingaggio, a rivelare che ad allenarti è tuo papà.

«Mio papà ha corso in bici da amatore e poi ha studiato per preparare me e mio fratello. Adesso però le cose sono cambiate: ad allenarmi, oltre a papà c’è anche Filippo. C’è un buon equilibrio perché a loro piace studiare e i libri (Filippo, classe 2003 in forze alla Biesse-Carrera, è anche studente di Scienze Motorie, ndr), mentre a me piace solo pedalare. L’università non è proprio nei miei programmi, anzi per poter correre quest’anno mi sono iscritto a una scuola privata almeno da concludere le superiori».

Vaughters è convinto che tu abbia dei margini di crescita che neanche immagini. Hai pensato a quali possano essere?

«Sicuramente li scoprirò allenandomi di più. Non credo di allenarmi poco, ma il giusto per la mia età. E poi, facendo anche cross, non posso fare tante ore quante ne fanno gli altri».

Mattia Agostinacchio commosso sul podio dei mondiali di ciclocross juniores della scorsa stagione (Photo by Luc Claessen/Getty Images)

Nel podcast Triciclo hai detto: «I wattaggi a questa età non contano tanto, conta spingere sui pedali e basta».

«È così, ma non c’è qualcosa di particolare a cui preferisco dare più importanza che ai valori. Certo, i watt sono importanti indicatori, ma se non dai tutto in bici allora che senso ha correre e gareggiare. Questo per me è l’essenziale: dare tutto».

Quando avrai il primo incontro con il team e tutti i compagni?

«Abbiamo un ritiro generale a metà novembre in Spagna, a Girona. Parteciperanno la formazione femminile, la development e la World Tour: proprio tutti. Sarà un mese di solo allenamento e comincerò a lavorare con il mio nuovo preparatore, che ha esperienza sia nella strada che nel cross e questo è molto positivo per me».

Conosci già il tuo calendario?

«Farò gli europei di cross (in programma l’8 novembre a Middelkerke in Belgio, ndr), poi come detto avrò un mese di allenamento. Riprenderò con le gare con Namur, tornerò brevemente a casa e la settimana successiva ripartirò per il Belgio dove rimarrò fino a fine anno. La scorsa stagione ho notato di aver fatto un calendario troppo pieno che mi ha stancato molto, quindi penso che per questa volta magari farò una gara in meno e starò qualche giorno in più a casa. Sicuramente mi prenderò un po’ di riposo dopo il Mondiale prima di riprendere ad allenarmi, quindi con la strada comincerò tranquillamente tra marzo e aprile».