La stagione 2025, la prima dell’era dei cartellini gialli, si è conclusa lasciando spazio a un bilancio sulla controversa innovazione voluta dall’UCI per migliorare la sicurezza nelle corse. Se l’obiettivo dichiarato era penalizzare i comportamenti pericolosi in gruppo, i numeri finali sollevano interrogativi sulla sua reale efficacia deterrenti.
Su un totale di 273 cartellini comminati nel corso dell’anno, le squalifiche effettive sono state soltanto tre. E, fatto ancor più significativo, solo una di queste ha coinvolto un corridore: Oscar Riesebeek (Alpecin-Deceuninck), che dopo due ammonizioni al Giro del Belgio è stato escluso dalla corsa e sospeso per una settimana, saltando di fatto solo i Campionati Nazionali.
Le altre due squalifiche hanno riguardato membri dei media: Joseba Etxaburu Gandiaga, il primo a essere sanzionato durante la Vuelta Femenina, e Marcos Blanco, allontanato dalla Vuelta a España.
La lista dei “recidivi” – coloro che hanno ricevuto due cartellini senza essere squalificati – include i ciclisti Alexys Brunel, Bryan Coquard, Sandy Dujardin, Kaden Groves, Axel Zingle e Cedrine Kerbaol, oltre a direttori sportivi, meccanici e giornalisti. A primeggiare in questa classifica poco invidiabile è stato Danny Van Poppel, che detiene il record di quattro cartellini gialli.
L’analisi dei dati rivela che 114 cartellini sono andati ai corridori, 53 ai direttori sportivi e 46 a meccanici e staff.










