
Ieri, con il prologo, si è dato il via alla prima edizione in assoluto del Tour of Holland, e subito si è notata una novità che non può certo passare inosservata.
Da sempre siamo stati abituati a un preciso protocollo per la partenza delle prove contro il tempo. I corridori salgono uno ad uno sulla pedana, vengono sorretti dalla sella da una persona, mentre un’altra fa il conto alla rovescia da 5 a 1 con la mano davanti agli occhi del corridore. Questo processo che abbiamo sempre conosciuto, ha però un punto debole: può far perdere qualche centesimo o millesimo di secondo in una prova dove ogni attimo conta, sia per vincere che per perdere.
Al Tour of Holland, quindi, è stato provato un nuovo metodo preso in prestito da un’altra disciplina del ciclismo: la BMX. Chi gareggia in BMX parte da un blocco meccanico che con matematica precisione di apre e lascia passare la ruota. Un sistema del genere rende le singole prove più eque, perché il cronometro parte non appena il blocco si apre.
Essendo un metodo sconosciuto agli stessi ciclisti fino a ieri, è stata data loro la possibilità di testarlo prima del prologo e verrà utilizzato anche per la cronometro della seconda tappa. I giornalisti di Wielerflits hanno visto provarlo Alec Segaert e John Degenkolb.











