Balsamo, che ti sia di ispirazione quell’impresa della Goggia

Balsamo
Tempo di lettura: 2 minuti

Se potesse, Elisa Balsamo cancellerebbe dal calendario il mese di maggio. Lo scorso anno, il 26, fu coinvolta in una caduta rovinosa alla Ride London Classic. Quest’anno stesso copione il 16, nella prima tappa della Vuelta a Burgos. Si è toccata in volata con Sofia Bertizzolo e ha impattato violentemente contro le transenne che si sono aperte, non erano nemmeno legate: qualcosa di inaccettabile per una corsa WorldTour.

Lo scorso anno si era fratturata la mascella, questa volta ha rimediato la rottura di alcune ossa del naso, della mano e una commozione cerebrale. Balsamo è stata operata a Milano dallo stesso dottore, Federico Biglioli, specialista in chirurgia maxillo-facciale, che era già intervenuto dopo la caduta in Inghilterra. La frattura al metacarpo è stata invece affidata al dottor Loris Pegoli che il 16 dicembre 2022 operò Sofia Goggia alla mano e il giorno dopo la campionessa bergamasca vinse la discesa libera di St. Moritz.

Che sia dunque di buon auspicio anche per la nostra Elisa, perché tutti i grandi campioni hanno spesso dimostrato recuperi prodigiosi dopo cadute e incidenti. Adesso, dopo la grande paura, tutto sembra poter tornare nei binari che la vedevano lanciata verso le Olimpiadi di Parigi nel doppio impegno strada e pista. Solo due settimane fa, il blitz a Parigi sul tracciato olimpico con le altre azzurre aveva fugato gli ultimi dubbi. Strada o pista? Strada e pista aveva deciso Elisa, che è un patrimonio del nostro ciclismo e non solo perché a 26 anni ha già conquistato due mondiali su strada (da junior e da elite) e uno nell’inseguimento a squadre, più una valanga di vittorie e medaglie.

Elisa Balsamo è un talento assoluto, una ragazza gentile e sorridente e disponibile nella vita di tutti i giorni, che però quando sale in bici si trasforma e tira fuori quella determinazione feroce che l’ha portata ai vertici. Paolo Sangalli e Marco Villa, che come tutti noi si sono spaventati nel vedere le immagini della caduta di Burgos, hanno tirato un sospiro di sollievo. Il commissario tecnico della strada è stato molto chiaro: Elisa non deve dimostrare nulla e ha tutto il tempo, visto che a Parigi mancano due mesi, di recuperare con calma. Villa, che sogna già di vederla in pista nel raduno delle azzurre a Montichiari dal 27 maggio al 9 giugno, non è preoccupato dalle date ravvicinate della prova in linea dei Giochi, che si correrà il 4 agosto, e le qualifiche del quartetto in programma nel pomeriggio del 6: il gruppo dell’inseguimento è forte e potrebbe concedere un turno di riposo alla piemontese se fosse necessario.

Da un parte c’è la suggestione di quel tracciato parigino: curve, strappi, rilanci che sembra quasi disegnato per lei. Dall’altra c’è la pista che chiama, a cominciare dal quartetto, con cui è cresciuta, atteso alla prova della maturità. E allora cara Elisa, credici più forte di prima.