Come pronosticato, l’arrivo in salita al comprensorio sciistico di Kohútka ha modificato la classifica generale dell’Orlen Nations Grand Prix. Per la verità, ancora è molto instabile la situazione: tra il primo e il secondo (Rondel e Rolland, entrambi francesi) ci sono solo 14” e per arrivare al corridore che ha più di un minuto, per dire, bisogna scendere fino alla 18ª posizione. Ecco i dettagli della terza frazione, che potrebbe rendere la generale più solida.
Percorso
La tappa di oggi, da Tvrdošín a Štrbské Pleso, si corre interamente in terra slovacca per 121 chilometri. Dopo il via i giovani corridori divisi per nazioni andranno verso Liesek e poi si troveranno 1500 metri al 6,2%. Dopo la discesa ecco il primo Gpm di giornata (Pietro Mattio per ora è il leader della classifica scalatori) a Kvacany: 2,4 chilometri al 6,3%. Una volta scesi, affronteranno diversi chilometri pianeggianti prima di arrivare a Podtureň dove, a 80 chilometri dalla partenza e 40 dall’arrivo, cominceranno una lunga e graduale salita che si inasprirà per 5,6 chilometri in corrispondenza del Gpm di Vysoke Tatry dove le pendenze saranno mediamente del 3,9%. Si rifiaterà per qualche chilometro e poi ci si ritroverà agli ultimi 2,3 chilometri prima del traguardo al 4,3%.
Favoriti per la vittoria dell’Orlen Nations Grand Prix
Ieri ha avuto una giornata no, ma Gal Glivar potrebbe fare sua la tappa di oggi: alla fine le caratteristiche giuste per affrontarla le ha e ieri ha solo avuto una brutta giornata come può capitare. Tra gli italiani ci si può aspettare qualcosa da Alessandro Pinarello, almeno per entrare nella top10: il ragazzo si trova ora a 47” da Rondel, in 13ª posizione, a 5” dai primi dieci. Occhio agli uomini di classifica: in particolare negli ultimi 2300 metri qualcuno attaccherà. Oppure al traguardo della terza tappa dell’Orlen Nations Grand Prix arriverà la fuga?
Dove vedere la gara
Tutte le cinque tappe dell’Orlen Nations Grand Prix saranno trasmesse sul canale YouTube del Tour de Pologne, con sintesi della durata di circa mezz’ora.
