Chi meglio di Michele Bartoli, campione dal notevole palmarès e adesso preparatore (tra i tanti) di Antonio Tiberi, per parlare del giovane talento laziale della Bahrain-Victorious?
«Antonio è una spugna – racconta Bartoli – ha cominciato ed era molto inesperto, ma ogni giorno fa due o tre passi avanti. È un corridore ammirevole per cilindrata, maturità e gestione dello sforzo».
Nemmeno domenica salendo verso Oropa?
«No, non è andato nel panico nemmeno lì, nonostante le due forature. Sai, perdere un attimo la concentrazione e la fluidità del gesto atletico è normale, ma non si è scomposto nemmeno domenica».
Ieri, invece, brutta botta per Caruso.
«Peccato, perché lui e Antonio sono una bella coppia e perché Damiano poteva fare una bella cronometro. La Bahrain è stata davvero sfortunata, speriamo che da oggi la ruota cominci a girare nella direzione giusta».
A proposito, oggi per Tiberi è una giornata importante, forse decisiva.
«Oggi può cominciare davvero il Giro di Antonio. Sa gestire bene le energie e può finalmente dimostrare di essere in forma. Perché la cronometro è come la salita: non ci si può nascondere».
Che rapporto userà?
«Davanti ha il 58. Io credo che l’incognita maggiore, oggi, possa essere il vento. È tutto laterale, dà l’illusione di non sviluppare alte velocità. È subdolo».
Perché?
«Perché invoglia l’atleta a spingere sempre di più finché non raggiunge la velocità desiderata, peccato poi che manchino le energie nel finale. Il tratto che porta fino al primo intertempo è il più insidioso: poi, chi ha preso il ritmo va e chi non lo ha preso deve arrangiarsi».
Tiberi è stato campione del mondo della disciplina nel 2019 tra gli juniores: quanto gli si adatta il percorso di oggi?
«Io credo che quando si sta bene e si è un cronoman, non ci sia niente da temere. Che il tracciato sia vallonato o piatto, chi ha le doti per spingere spingerà».
Chi temi per oggi?
«Banale dire Pogacar, ma io credo che possa vincere anche Ganna. Non fatevi fregare dalla salita finale, non è una cronoscalata. Mi aspetto un’ottima prova anche da Martinez e Thomas».
Domani Prati di Tivo: secondo te c’è già qualcuno che ci pensa?
«Forse qualche attaccante, di certo non un uomo da classifica come Antonio. Lui vive giorno per giorno: giustamente, direi. Ma sicuramente lo sforzo di oggi influirà sull’esito della tappa di domani. Non mi stupirei se domani ci fossero delle sorprese».
È la prima cronometro impegnativa che Tiberi affronta da capitano in una grande corsa a tappe. Una responsabilità che può pesare?
«Potrebbe, certo, ma sinceramente Antonio mi sembra un ragazzo in grado di gestire certe pressioni. Glielo dicevo proprio poco fa: lascia stare il risultato, conta la prestazione e l’esperienza che accumuli. Ha talento, diventerà qualcuno, ma bisogna dargli tempo».
Quanto credete in lui oggi?
«Che domande: tanto. Tanto quanto ci crede lui. Questa cronometro è venuto a scoprirla con Pellizotti, l’ha pedalata più di una volta, è consapevole di poter vivere una bella giornata».