«Se sabato sera qualcuno mi avesse detto che il giorno dopo sarei arrivato quinto a Reda – racconta Simone Buda – mi sarei messo a ridere. Troppo dura, per me, pensavo. E invece la sera sono tornato a casa ed ero arrabbiato. Mi ripetevo: ma come ho fatto a perdere contro quattro corridori sì buoni ma comunque più lenti di me? Ero l'unico velocista puro, di quelli davanti. Il fatto è che io odio perdere e per me vincere è l'unica cosa che conta. Sono tanto ambizioso, ma non posso farci niente: per me chi si ferma è perduto»...
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