JCL Team Ukyo, Volpi coinvolto in un incidente stradale: «Ho preso una forte botta alla testa e alla schiena»

Alberto Volpi
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Alberto Volpi, ex direttore sportivo della Bahrain-Victorious e attuale general manager della JCL Team Ukyo, è stato coinvolto in un brutto incidente stradale, venerdì scorso. Il tecnico brianzolo è stato tamponato lungo la strada tra Saronno e Solaro, rimendo vittima di un pesante colpo di frusta.

«Stavo tornando a casa dal meccanico, avevo rifatto fare i freni alla mia auto ed ero fermo ad una rotonda, quando da dietro sono stato tamponato da un tir a idrogeno. L’impatto è stato forte, ma nel male mi è andata bene. Il giovane alla guida del mezzo pesante era distratto, suppongo dal telefono, e non ha visto che la colonna era ferma da almeno una decina di secondi. La macchina ne è uscita massacrata, ma quella si aggiusta, io ho preso una forte botta alla testa e alla schiena, ma non sono più rimbambito come ero i primi giorni successivi all’incidente. Sto tornando come prima…», ha dichiarato il brianzolo a TuttoBiciWeb.

L’avventura della formazione nipponica inizierà a fine gennaio, in Arabia Saudita, e il programma del primo mese di corsa è di assoluto rispetto: «Esordiremo all’Alula Tour che scatta il 30 gennaio, poi saremo al via del Tour of Oman e della Muscat Classic, quindi al Trofeo Laigueglia. Sono felice per gli inviti ricevuti, come calendario per noi quello che ci aspetta sarà più che un buon inizio, poi vediamo le gambe dei nostri fin dove ci potranno spingere».

Il team, oltre a Volpi, vede la presenza di diversi connazionali come Manuele Boaro, nella nuova veste di diesse dopo essersi ritirato alla fine della scorsa stagione, Giovanni Carboni (ex Bardiani, Gazprom ed Equipo Kern Pharma), Matteo Malucelli (che nel 2023 ha corso per la Bingoal WB) e Thomas Pesenti (arrivato dalla Beltrami-TSA-Tre Colli).

«Quest’inverno non abbiamo svolto ritiri particolari per una questione meramente logistica e di spese. Su 11 ragazzi abbiamo 1 australiano e 7 giapponesi, avevamo ipotizzato di riunirci in un training camp ad Okinawa. Ma già solo il viaggio di 20 ore per noi italiani, compresi massaggiatore e meccanico, sarebbe stata un’impresa economica senza senso, considerato anche il fuso orario. Tutti i ragazzi sono seguiti da un coach e un nutrizionista e si stanno allenando al meglio ognuno a casa propria. Iniziamo l’anno con zero proclami e la voglia di raccogliere il massimo, consapevoli che noi siamo una Continental con ampi margini di crescita e dovremo confrontarci con team dal budget e struttura non paragonabili ai nostri attuali. È come se fossimo la Sampdoria e dovessimo scendere in campo contro il Real Madrid», ha concluso il 61enne lombardo.