Persico cambia tutto: «Nel 2024 non punterò alla classifica. Gli obiettivi saranno le tappe e le Olimpiadi»

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Silvia Persico, classe '97 della UAE Team ADQ (Credits: Sprint Cycling)
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Il 2024 sarà un anno molto delicato per Silvia Persico. La ciclista lombarda ha infatti deciso di cambiare allenatore (passando da Davide Arzeni a Luca Zenti) e ambizioni, rispetto alle ultime stagioni. L’obiettivo finale è la partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, ma per realizzare questo sogno c’è un lungo percorso, fatto di sacrifici e rinunce, che spetta l’azzurra classe ’97.

Il primo sacrificio che dovrà fare Persico sarà dire no alla stagione di ciclocross: «Quest’anno non farò alcuna corsa di ciclocross. In questo periodo penso solo a far bene gli allenamenti per preparare la nuova stagione su strada. Ho deciso di non correre nel ciclocross perché volevo fare un inverno più facile. Non nel senso di meno faticoso, perché mi sto allenando tutti i giorni. Ma nel senso meno ricco di gare, per potermi concentrarmi di più sulla strada. Il focus di quest’anno solo le Olimpiadi. Per me è importante anche solo riuscire a parteciparvi. Sto già parlando con gli allenatori della nazionale e sono andata a Roma per fare dei test. So che la stagione è lunga, ma spero veramente di andarci», ha detto Persico a Cyclingnews.

L’Italia, per le prove olimpiche femminili, avrà quattro posti per la prova in linea (il 4 agosto) e uno solo per la cronometro (il 27 luglio). Con la maglia azzurra la Persico ha già vinto una medaglia, il bronzo ai Mondiali su strada di Wollongong nel 2022, ma ora vuole dire la sua anche in una Olimpiade: «Io faccio parte del gruppo della Nazionale e siamo molto unite. Quando corriamo con la maglia azzurra ci piace dimostrare che siamo una squadra compatta. Corriamo insieme per rappresentare il nostro Paese nel mondo. Questo per me è un compito molto importante e voglio vincere il più possibile con questa maglia».

Una seconda rinuncia che dovrà fare Persico sarà quella di dover ridurre le sue ambizioni nei grandi Giri, mentre punterà forte sulle classiche come il Giro delle Fiandre, l’Amstel Gold Race e la Liegi-Bastogne-Liegi. La ciclista della UAE Team ADQ, infatti, ha dichiarato che salterà La Vuelta Femenina (prevista dal 29 aprile al 5 maggio) e sposterà la sua attenzione al Giro d’Italia femminile (che andrà in scena dal 7 al 14 luglio) dalla classifica generale alle singola tappe.

Diverso il discorso per il Tour de France Femmes, che tenendosi dopo le Olimpiadi (dal 12 al 18 agosto), non influirebbe sul suo obiettivo principale sulla stagione. Anche se la sua presenza dipenderà dalla sua tenuta fisica: «Se potessi cambiare una cosa rispetto al 2023, farei un calendario di corse più equilibrato. Nel 2024, infatti, non correrò la Vuelta e andrò al Giro solo per puntare alle tappe. Sul Tour non so ancora esprimermi. Dipende da come starò dopo le Olimpiadi. Ovviamente se ci dovessi andare non punterò neanche lì alla classifica generale, ma alle tappe».

Perisco ha poi continuato dicendo: «Mi piacerebbe far bene al Giro, che è una corsa mi piace. Sono italiana e disputare la gara di casa è sempre un onore e un piacere. Non punterò alla classifica generale ma alle tappe e avrò un approccio simile se dovessi andare al Tour. Il livello del ciclismo femminile è più alto adesso rispetto a un paio di anni fa e bisogna sapersi gestire. Ad esempio, quest’anno avevo gli stessi watt dell’anno scorso, ma sono scesa di posizione alla corsa rosa. Potrei fare una top 10 sia al Giro, sia al Tour, ma ora penso più a vincere le tappe. Vorrei provare a vincerne una in entrambi i grandi Giri».

La 26enne italiana ha chiuso l’intervista con un commento sulla stagione 2023 e sul cambio di allenatore: «Quest’anno è stato pieno di alti e bassi e pensavo che avrei fatto una stagione migliore. Ho bisogno di lavorare di più e ci sto provando. Ho anche cambiato allenatore. Davide mi ha seguito per otto anni e abbiamo fatto grandi cose insieme e mi conosceva bene. Ora è un mese che lavoro con Luca e la cosa più importante è che abbiamo subito creato un bel rapporto. Penso che per un atleta sia fondamentale parlare con il proprio allenatore non solo del lavoro che deve fare, ma anche di come si sente».