Cambio di rotta in casa DSM-Firmenich: «Con Jakobsen si torna a puntare forte sulle volate come ai tempi di Kittel»

Jakobsen
Fabio Jakobsen alla Tirreno-Adriatico 2023 (foto: LaPresse)
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Con l’arrivo di Fabio Jakobsen il team DSM-Firmenich torna ad avere un velocista di primissimo piano, che mancava dai tempi di Marcel Kittel. Negli ultimi anni, infatti, la formazione olandese aveva provato a concentrarsi di più sulla classifica generale, sacrificando un po’ le volate. A parte il biennio di Tom Dumoulin, vincitore del Giro d’Italia del 2017 e secondo sempre nella corsa rosa e al Tour de France nel 2018, e l’exploit del doppio podio con Jai Hindley e Wilko Kelderman, al Giro del 2020 (vinto da Geoghegan Hart), per il resto la DSM non è mai riuscita a imporsi come squadra faro per i grandi Giri. Proprio per questo motivo il team ha deciso di effettuare un ritorno alle origini.

Proprio di questo cambio di rotta ha parlato Roy Curvers, ex storico corridore della squadra olandese (fin dai tempi della denominazione Skill-Shimano) e dal 2019 da direttore sportivo della DSM, che a In der Leidestrui ha dichiarato: «Siamo cresciuti con velocisti come Marcel Kittel e John Degenkolb, quando eravamo una squadra orientato quasi esclusivamente alle volate. Questo ci ha portato molto successi. Ma negli ultimi anni abbiamo deciso di cambiare ottica e concentrarci maggiormente sulla classifica generale con ciclisti come Warren Barguil, Tom Dumoulin e Wilko Kelderman».

Escluso il progetto Dumoulin, con i successi sopra citati, tutti gli altri corridori non hanno reso come si aspettava il team. Per questo, in estate, la dirigenza del team ha deciso di tornare a diventare una squadra orientata alle votate. «Due anni fa ci siamo pentiti di aver rinunciato alle volate o di averci puntato meno. Se hai un velocista di punta con buon treno puoi essere competitivo tutto l’anno. Ci sono almeno un paio di sprint in ogni grande corsa a tappe, quindi si può generare pubblicità durante tutto l’anno. Inoltre, il nostro passato ci dice che siamo una squadra che sa e può competere ad alti livelli in questo fondamentale».