Terpstra, se vincere un pacco di biscotti non è diverso dalla Roubaix

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Niki Terpstra compirà 40 anni il prossimo maggio (foto da Instagram)
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La Parigi-Tours 2022 è stata l’ultima corsa su strada di Niki Terpstra. Dopo la terribile caduta su una diga, l’olandese non ha più raggiunto livello che aveva quando vinse il Giro delle Fiandre (2018) e la Parigi-Roubaix (2014). Ma non ha ancora finito con il ciclismo. Ha avuto subito successo nel circuito gravel all’inizio di agosto. Ma non è il successo quello che Niki cerca. Una delle ultime volte ha chiuso al 57esimo posto, a più di mezz’ora dal vincitore Wout van Aert, e come premio ha portato a casa una borsa di juta con dentro una bottiglia di birra bionda, biscotti Sultana e un panno per la pulizia. Proprio come ogni altro partecipante.

Terpstra non è cambiato. È ancora lo stesso che durante la sua carriera di professionista, amava molto evidentemente andare in bicicletta. Ora che è in pensione da quasi un anno, il suo amore per il ciclismo è ancora lì. «Sì, le corse sono un grande sport – ha detto agli inviati olandesi di Wielerflits che hanno visto il suo camper parcheggiato a una corsa – Il ciclismo è così bello. Pedalare. Non ho mai avuto problemi ad allenarmi, tutt’ora non ne ho. Mi piace il ciclismo. Anche se prima mi piacevano le gare cento volte di più che gli allenamenti. Negli ultimi anni ho notato che non avevo più molto interesse per le corse, ma continuavo a coltivare il mio amore per l’allenamento. Quando mi sono reso conto di questa consapevolezza, ho subito deciso di smettere. Da 80 giorni di gare all’anno a zero, pensavo fosse un passo troppo grande. Invece no».