Sono i belgi Van Aert e De Lie, il francese Laporte e il solito Mads Pedersen i corridori che domani gli azzurri marcheranno a vista. Ieri gli azzurri di Daniele Bennati sono andati in ricognizione sul percorso, mentre oggi sono usciti senza pedalare sulla strada dell’Europeo. Da lontano, questo era stato presentato come un percorso per ruote veloci, ma nessuno ha puntato davvero sugli sprinter puri nelle convocazioni.
Neanche il ct azzurro, che si aspetta una gara dura. «Duecento chilometri in cui ci aspettiamo una gara col coltello tra i denti già dal km 0». Bennati non si aspetta uno sprint di gruppo, e comunque non un classico sprint: l’arrivo è in leggera salita come abbiamo visto in questi giorni.
Adatto a Filippo Ganna, per quanto ha in mente Bennati. L’Italia di Drenthe è una squadra da classiche del Nord, con uno specialista come Matteo Trentin e un corridore come Ganna che alle classiche può senz’altro guardare. «La squadra sta bene, i ragazzi sono tutti mentalizzati per fare una grande gara, cercheremo di impostare la migliore tattica in base al tipo di corsa che verrà fuori cercando di non farci sorprendere da azioni anche da lontano». Ganna e Trentin come uomini di riferimento, gli altri in appoggio dei capitani. «La squadra è composta da gente molto esperta, abituata a correre in situazioni simili». Elia Viviani in maglia azzurra ha sempre fatto bene e ha esperienza da vendere. Gli altri sono Edoardo Affini, Mattia Cattaneo, Matteo Sobrero, Luca Mozzato e Andrea Pasqualon.
Oggi gli azzurri hanno rifinito la preparazione con un’uscita di tre ore. Ieri c’è stata la prova del circuito del Col du Vam, lo strappo che porta ai 480 metri della collina realizzata con il prodotto di lavorazione dei rifiuti trattati dall’inceneritore locale. Uno strappo in acciottolato regolare che solo lontanamente può assomigliare al pavé delle Fiandre.
