Matteo Milan: «La tendinite mi ha tenuto lontano, nel 2024 vorrei tornare in Belgio per vendicarmi»

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Matteo Milan, corridore classe 2003 della Ctf-Victorious
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Stagione difficile per Matteo Milan, che dopo una buona chiusura di 2022, non è riuscito a confermarsi nella prima parte di 2023 a causa di una condizione non eccezionale, ma soprattutto di una tendinite che lo ha tenuto diverso tempo lontano dalla bici. Nell’ultimo mese il friulano è rientrato alle corse, mettendosi a disposizione della squadra e aiutando i suoi compagni nei successi al Tour Alsace e al Tour of Szeklerland.

Sei stato fermo per diverso tempo in questa stagione, come mai?

«A fine maggio ho avuto una tendinite che mi ha costretto a stare a riposo e saltare tutto il mese di giugno. Una volta tornato in bici ho impiegato diverso tempo prima di rientrare in gara, cosa che sono riuscito a fare solo al Tour Alsace».

Lo scorso anno avevi ottenuto buoni risultati, oltre che qualche successo. Quest’anno invece hai faticato molto, come mai? Quanto ha inciso questo problema?

«La scorsa stagione era finita bene e anche questa in realtà, nelle prime corse, era iniziata in maniera positiva. Ho fatto 2° al GP la Torre e 4° nella Due Giorni Per Alessandro Bolis. Poi sono andato in Belgio per correre le classiche, ma lì sono stato male. A quel punto è iniziato un declino della mia forma fisica, che non mi ha permesso di ottenere i risultati che volevo tra marzo e aprile. Il tutto è poi culminato con la tendinite accusata dopo il GP Gorenjska, il quale mi ha messo fuori gioco per gran parte della stagione. Ma ora è inutile guardarsi indietro, preferisco concentrarmi sugli ultimi mesi e correre il più possibile».

Che corse hai in programma?

«Con certezza posso dirti che oggi corro al GP Carnago e che settimana prossima sarò o al Giro del Friuli o al Giro di Romania, con precisione non so ancora a quale delle due».

Che ambizione hai per queste corse?

«Ovviamente a tutti piace vincere. Ma in questo momento punto prima di tutto a divertirmi e poi sono alla ricerca della mia miglior condizione. Spero di poterla trovare già in queste corse per finire nel migliore dei modi la stagione».

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Matteo Milan in azione contro il tempo

In questi due anni ti abbiamo visto in diversi ruoli, ma in squadra come ti considerano?

«Definire un ruolo chiaro per me non è facile. Non sono un velocista come mio fratello, ma neanche uno scalatore. Sono un ciclista che va un po’ dappertutto e sono molto versatile. In queste ultime settimane, appena rientrato dall’infortunio, sto lavorando per la squadra facendo da ultimo/penultimo uomo a Skerl e direi che i risultati sono buoni visto le ultime belle vittorie di Daniel».

Quello del lead out potrebbe essere un ruolo che ti piacerebbe fare in pianta stabile e che ti si addice?

«Lo spunto per fare l’ultimo o penultimo uomo ce l’ho, però onestamente non mi piacerebbe farlo di mestiere. Spero che questo sia un ruolo temporaneo, che mi sia stato affidato in un momento in cui la forma era da recuperare. In queste due corse la squadra ha deciso di schierare la miglior rosa per vincere gli sprint e le aspettative sono state rispettate. Però non voglio passare tra i professionisti come un corridore che tira le volate. Io sono uomo da classiche e corse da un giorno. Quando sto bene tengo anche le salite non proibitive e posso essere competitivo anche nei finali con un gruppo ristretto».

Sei alla seconda stagione con la Ctf-Victorious, lo stesso team dove ha corso tuo fratello Jonathan, come ti trovi? Stai pensando al professionismo o a un trasferimento in una squadra U23 che possa darti ancora più visibilità?

«Io sto bene qua e sono sicuro che farò almeno un altro anno tra gli Under 23. Come mi dice spesso Jonathan non c’è motivo di correre, ma è invece fondamentale prendersi il proprio tempo per crescere. Però ora mi voglio concentrare su questo finale di stagione e non pensare già ai mesi successivi».

Tu sei un corridore adatto al Belgio, ma purtroppo i problemi che ci hai raccontato ti hanno limitato proprio nel periodo delle classiche. Hai qualche rimorso? Obiettivi per il prossimo anno?

«Io ho amato e odiato allo stesso tempo il Belgio. Purtroppo in questa campagna ho pagato la mia inesperienza in corse del genere, oltre che una condizione fisica non eccezionale. Una foratura ingenua mi è costata la Gand. Questa è ad esempio una corsa a cui il prossimo anno voglio assolutamente tornare per cercare un buon risultato».

Tu non sei ancora mai stato convocato in Nazionale. Per la prossima stagione ti aspetti una chiamata? Quale corsa ti piacerebbe fare?

«Per ora non c’è mai stata la possibilità di correre con la maglia azzurra, anche perché questa stagione ho avuto tanti problemi e quindi non ho avuto l’occasione di dimostrare di valere una chiamata. Sicuramente mi piacerebbe riceverla un giorno e fare qualche gara con la Nazionale».

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Matteo Milan che parla con il compagno di squadra Daniel Skerl (credit: Guerin/Directvelo)