Ciclocross, Aerts replica alla decisione dell’UCI: «Non sono riuscito a provare la mia innocenza, ora cerco la serenità»

Aerts
Podio dei mondiali di ciclocross del 2019 a Bogense, Danimarca. Mathieu van der Poel al centro, Wout van Aert a sinistra e Toon Aerts a destra (Credito: Sunada)
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La notizia che l’Uci aveva deciso di sospende Toon Aerts per due anni (a partire dal 16 febbraio 2022) risale a qualche giorno fa, ma il ciclocrossista belga ha risposto solo da poche ore. Ciò che più lo rammarica è non essere riuscito a provare la sua innocenza. Yannick Prevost, il suo manager, ha spiegato che il Tribunale richiedeva un campione di prova chiuso per poter essere valutato, e loro lo avevano trovato un integratore contaminato ma purtroppo era aperto.

«Sto cercando di uscire da questo brutto periodo in cui c’è anche la mia famiglia. Cerco un po’ di pace e serenità» dice Aerts che da sempre è vicino a Shari Bossuyt che sta affrontando la stessa cosa. «Spero solo che il mio caso suoni il campanello di tutti, perché sto già tenendo il mio cuore per i ciclisti e gli atleti che possono passare esattamente la stessa cosa. Il mio cuore sta già sanguinando per Shari che si trova nella stessa situazione».

Continua: «Dopo il 16 febbraio 2024? Sicuramente tornerò. Sono pulito: giovedì dopo 4 ore di pedalata con una potenza di 290 W ho salito La Redoute a una potenza media di 480 W e questo senza Letrozolo o altri prodotti nel mio corpo. Lo dimostrerò! Spero un giorno di ricevere le dovute scuse…»