GIRO D’ITALIA 2023 / Il diario dell’Ammiraglio Savio: «Il cuore di Roglic e la sportività di Thomas. Sì, mi sono emozionato»

Roglic
Primoz Roglic conquista la maglia rosa nella penultima tappa del Giro d'Italia 2023
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«Ieri abbiamo assistito ad una bellissima pagina di ciclismo anche se mi dispiace per Thomas perché perdere un Giro così, al penultimo giorno, fa male e non sarà facile da superare. Roglic comunque è stato perfetto, straordinariamente perfetto e penso sia il degno vincitore di una corsa iniziata tra mille difficoltà ma poi conclusa in crescendo tra emozioni e colpi di scena».

Gianni Savio questa mattina ha la voce più squillante del solito e la sua euforia conferma che la crono di ieri lo ha particolarmente coinvolto e divertito. «Thomas è andato in crisi ma secondo me più di gambe che di testa», continua il manager piemontese. «Si vedeva che soffriva le pendenze estreme degli ultimi chilometri così come, invece, era stato chiaro sin dall’inizio che Primoz poteva contare su delle gambe ancora fresche e brillanti. E comunque, una cosa la vorrei segnalare: avete visto che bello il momento in cui lo sconfitto Geraint è andato a congratularsi con il vincitore Primoz? Ragazzi, prendete esempio: questa si chiama sportività e classe».

Infine, una domanda sulla possibilità che Roglic vada al Tour de France al fianco di Vingegaard. Beh, la risposta di Gianni è lapidaria.

«No, io non lo porterei. Sarebbe un errore perché nel ciclismo di oggi anche se sei all’ottanta per cento non basta. Questo Giro è stato particolarmente dispendioso sia di gambe che di testa e non è pensabile che Roglic possa recuperare e preparare in tempo una corsa come la Boucle. Piuttosto si riposi e poi prepari la Vuelta che può vincere per la quarta volta in carriera».