GIRO D’ITALIA 2023 / Evenepoel: «Voglio sfruttare le cronometro. Sento di essere più forte rispetto alla Vuelta che ho vinto. Roglic? Sfida alla pari»

Evenepoel
Remco Evenepoel alla conferenza stampa di presentazione dell'UAE Tour 2023 (foto: LaPresse)
Tempo di lettura: 3 minuti

Remco Evenepoel è pronto. Tutto il programma di avvicinamento al Giro d’Italia è andato secondo i piani e il successo alla Liegi-Bastogne-Liegi non ha fatto altro che aumentare il morale del campione del mondo. «Se non fossi andato così forte alla Doyenne mi sarei preoccupato. Fortunatamente le risposte avute in corsa lasciano ben sperare».

Una mattinata tranquilla, una piccola ricognizioni sul percorso di gara con la bici da cronometro e la conferenza stampa di routine che anticipa la grande sfida che vivremo a breve. «Avevamo vento contro, sembrava una salita di venti chilometri. Fortunatamente entro sabato, il vento dovrebbe cambiare».

Nonostante arrivi alla corsa rosa da favorito numero uno per la vittoria, Evenepoel non fa proclami. Sa di potersela giocare, ma conosce anche tutte le insidie di una gara di tre settimane come il Giro. «Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, ora dobbiamo solamente attaccare il numero alla schiena e partire per questo viaggio. Siamo una squadra forte, solida in salita e in pianura. Sono più tranquillo a sapere che i compagni saranno al mio fianco».

Ma andiamo nel vivo del Giro d’Italia. Si parte subito con una cronometro individuale da Fossacesia Marina ad Ortona, una specialità che ha visto Evenepoel andare sempre molto forte. «Mi piacerebbe vincere quante più tappe possibili, quindi perché no. Significherebbe partire molto forte, anche se poi la squadra sarebbe costretta a lavorare fin dai primissimi giorni per difendere la maglia rosa. Lo scorso anno alla Vuelta ho conquistato la leadership alla sesta tappa e il team non ha avuto problemi: siamo forti».

A proposito della crono, Evenepoel ha studiato bene il finale impegnativo. «Negli ultimi due chilometri è presente una salita dove i primi 1.000 metri sono anche al 6-7%. Poi spiana leggermente fino alla cima. È una cronometro senza momenti dove poter recuperare, mi piace: si va a tutta dall’inizio alla fine».

Il Giro è lungo e la terza settimana sarà decisiva. «Sarà brutale, non solo per la corsa in sé, ma anche per i trasferimenti che abbiamo visto essere molto lunghi. Mi sarebbe piaciuto andare a vedere il percorso della cronoscalata del Monte Lussari, ma purtroppo era chiuso per neve. Comunque devo assolutamente cambiare il mio rapporto finora difficile con le corse in Italia: nel 2020 c’è stato l’incidente al Lombardia, nel 2021 mi sono ritirato dal Giro».

La forza di Roglic spaventa Evenepoel? La risposta è “no”. «Lo scorso anno dubitavo di essere allo stesso livello di Roglic in montagna. Credevo di averne molto meno di lui, invece alla Vuelta Catalunya ho spazzato via i dubbi che avevo. Sarà importante tenere il suo ritmo in salita e poi cercare di sfruttare le cronometro per mettere tra me e lui secondi importanti. In più sento di essere più forte rispetto alla Vuelta di Spagna che ho vinto e non posso confrontare le mie prestazioni rispetto al Giro di due anni fa: sono un altro corridore».

Evenepoel si concede anche a una battuta verso un giornalista sloveno che parlava di possibili tattiche per battere Roglic. «Sei sloveno? Allora non ti rispondo, altrimenti poi parli con Primoz. A parte gli scherzi, si può parlare di tattiche ma alla fine nella terza settimana la cosa più importante sarà avere le gambe. E, ripeto, le cronometro saranno fondamentali».

Ma non c’è solo Roglic da tenere d’occhio, Remco lo sa bene. «Ineos-Grenadiers e Bahrain-Victorious sono tra le squadre più forti al Giro. I britannici hanno Thomas e Geoghegan Hart, che sanno entrambi come si vince una grande corsa a tappe. E occhio anche alla Bora, squadra che ha vinto la maglia rosa lo scorso anno».