Adam Hansen sulla possibilità di introdurre un sistema di sanzioni a cartellini per chi provoca una caduta «Tutti i corridori vogliono questa regola»

Adam Hansen
Prima foto di Adam Hansen da nuovo presidente del CPA
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In questa prima parte di stagione abbiamo visto tante cadute procurate più da azione pericolose o avventate, che da sfortune. Una su tutte, la bravata fatta da Filip Maciejuk al Giro delle Fiandre, che ha fatto finire a terra mezzo gruppo. Tante anche le polemiche che in questi mesi sono nate sulla irresponsabilità di come viene guidata la bici da alcuni corridori. Proprio per questo motivo il neo presidente del CPA, Adam Hansen, sta pensando a un sistema sanzionatorio di cartellini (giallo e rosso come nel calcio) da assegnare ai corridori che durante le corse compiono azioni sconsiderate. Questo sarebbe un modo virtuale punire gli atleti, non verranno veramente sventolati dei cartellini fisici in faccia ai ciclisti, ma che potrebbe servire per inibire i ciclisti dall’avere degli atteggiamenti pericolosi in gara.

Stando alle parole dell’ex ciclista australiano molti degli uomini del gruppo sarebbe favorevoli a un introduzione di un sistema di sanzioni. “Sembra che tutti i corridori vogliano davvero che una regola del genere venga introdotta. Se si viene ritenuti responsabili con una punizione, allora ci si pensa due volte prima di correre rischi e mettere in pericolo altri corridori”.

Hasen, infatti, ha dichiarato su Twitter di aver fatto un sondaggio tra i suoi ex colleghi, soprattutto del World Tour, i quali si sono detti tutti favorevoli (171 su 171) all’introduzione di un’ammonizione per i corridori che in corsa causano una caduta facendo un azione pericolosa, per poi venir squalificarli dalla corsa successiva al secondo cartellino.

Ovviamente è una proposta ancora totalmente sperimentale e da regolamentare in tutti i suoi aspetti. Però, se questo sistema si confermasse così apprezzato da parte dei ciclisti, non è da escludere una sua introduzione nelle corse in futuro.