De Gendt: «De Lie mi ricorda Peter Sagan all’inizio della sua carriera»

De Lie
Arnaud De Lie chiamato il "Toro" (foto: photonewsbelgium)
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Arnaud de Lie sta attirando l’attenzione di tutto il mondo ciclistico come una delle giovani stelle del panorama internazionale. Nel 2022, ha sbalordito il pubblico con le sue vittorie e non ha rallentato neppure in questa stagione. Non solo ha dimostrato le sue abilità in competizioni difficili e in salite impegnative, come ha fatto durante la Etoile de Besseges, dove ha chiuso al settimo posto nella classifica generale, ma ha anche sorprendentemente dimostrato la sua abilità nelle cronometro.

Il suo compagno di squadra e connazionale, Thomas de Gendt, ha dichiarato: «Arnaud si diverte proprio in bicicletta, mi ricorda Peter Sagan all’inizio della sua carriera. Ha ancora molto margine di crescita, ma al momento sta ancora ‘giocando’ e a volte attacca quando non dovrebbe. Il fatto che De Lie mantenga questa predisposizione al divertimento è una cosa positiva».

Thomas De Gendt al Giro 2020.

Quanto lontano può andare il giovane belga De Lie?

«Quest’anno farà delle classiche per imparare e migliorare, ma la sua vera occasione sarà alla Milano-Sanremo, dove, se riuscirà a rimanere con i migliori dopo il Poggio, potrà avere la possibilità di vincere. Ma prima deve capire cosa significa partecipare a queste gare. Ha molto tempo per imparare, e fra qualche anno, parteciperà alle classiche con l’obiettivo dichiarato di vincerle», ha affermato De Gendt.

De Gendt sottolinea anche il successo del compagno di squadra alla prima tappa dell’Etoile de Besseges 2023, ottenuto in un finale estremamente difficile. «Quella vittoria, ottenuta contro un avversario del calibro di Mads Pedersen, è stata eccezionale. Un buon velocista può vincere anche 10 gare all’anno se sono ‘normali’, ma essere in grado di fare ciò che ha fatto De Lie in quel momento è qualcosa di completamente diverso. È sulla strada per diventare un grande corridore e, probabilmente, una delle prossime stelle del ciclismo».