Niente Mondiale di cross per l’altro van der Poel: «Sarà strano vederlo in tv»

van der Poel
David van der Poel impegnato in una competizione di ciclocross (Credits: SprintCyclingAgency)
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Finisce domenica a Besançon la carriera di David van der Poel nel ciclocross. Il fratello maggiore di Mathieu non farà parte della nazionale olandese ai Mondiali di Hoogerheide, il paese natale di suo padre, ma non ce l’ha fatta. «Ovviamente sapevo da tempo che era difficile, ma ci speravo sempre perché stavo migliorando», ha detto Van der Poel a WielerFlits.

David ha avuto il no dall’allenatore della nazionale Gerben de Knegt martedì mattina. «Voleva dirmelo personalmente. Non è stata una lunga conversazione. Abbiamo avuto contatti frequenti nelle ultime settimane e Gerben aveva già indicato chiaramente come e cosa. Ha preso tutti i risultati e ci ha pensato su, ma nessuno ha fatto peggio di me. Di conseguenza, non sono idoneo per il Mondiale. Dato che ho mostrato il mio livello solo in cinque cross, più o meno, Gerben opta per un compagno che lo ha fatto per tutta la stagione. Logico»

Le sue buone gare da Natale in poi gli avevano dato un po’ di speranza. «Gerben è sempre stato onesto e trasparente con me su questo. Inoltre, Pim Ronhaar è passato tra gli élite e noi come Olanda non abbiamo posti in più a causa della mancata vittoria del campionato europeo e del Mondiale. In altre parole, sapevo che era difficile scalzare qualcuno dalla squadra. Anche se Hoogerheide sarebbe stato un bel momento simbolico».


Il maggiore dei fratelli van der Poel è stato designato come riserva insieme a Stan Godrie. «Certo, qualcosa può ancora succedere nella Coppa del Mondo di Besançon del prossimo fine settimana. Io – e Gerben ovviamente – non ci spero. Ma se succede, allora sarò comunque pronto per andare ai Mondiali. I miei risultati sono aumentati da Zolder, ad eccezione dei campionati nazionali olandesi e di Otegem. Ho anche la sensazione di poter fare qualcosa ai Mondiali, quindi è un peccato. In una giornata molto bella riesco a finire tra l’ottavo e il tredicesimo. Non sarebbe male per me».

L’ultima corsa sarà dunque domenica in Francia, terra di suo nonno Raymond Poulidor e di mamma Corinne. «Ci sono buone probabilità che sia l’ultima volta che partecipo a una gara di cross con Mathieu. Abbastanza folle dirlo, perché ora ci si sta avvicinando. Domenica sarà un po’ strano quando mi renderò conto che potrebbe essere l’ultima volta».


Successivamente, van der Poel vivrà il Mondiale da spettatore. «Preferirei correre, perché così non dovrei preoccuparmi di Mathieu e dell’intera gara. So da me stesso che se devo guardare il cross in tv sono piuttosto nervoso. L’anno scorso non c’ero perché non ero pronto per il Mondiale e Mathieu non correva. Stavolta sarà un pomeriggio emozionante. A casa, perché davanti alla tv si vede molto meglio tutto del cross. Ma il fatto che sia a Hoogerheide e vicino a casa lo rende speciale».