Eolo-Kometa, Piganzoli salta nel professionismo: «Sognavo questo momento fin da quando ero bambino»

Piganzoli
Davide Piganzoli in azione al Giro della Valle d'Aosta 2022
Tempo di lettura: 2 minuti

Davide Piganzoli, valtellinese di Morbegno e classe 2002, debutterà il prossimo anno tra i professionisti con la Eolo-Kometa. Fino alla scorsa stagione aveva vestito la maglia del vivaio della Professional italiana e ora è giunto il momento del salto tra i grandi. Un sogno che si realizza, dopo gli ottimi risultati conquistati tra i dilettanti in quest’ultima stagione: quinto all’ultimo Tour de l’Avenir, campione italiano a cronometro, decimo al Giro d’Italia.

«Io sono contentissimo come può essere contenta solo una persona che sognava questo momento fin da quando era bambino – ha affermato PiganzoliPer me la bicicletta è sempre stata un gioco bellissimo, che ho incontrato per caso: avevo 10 anni e nella piazza del mio paese c’era una manifestazione in cui i bambini potevano provare un po’ di sport. C’erano delle piccole bici, e un percorso da fare: io sono salito in sella, e non volevo più scendere. Ricordo che dissi subito a mia mamma che avrei voluto fare quello, che avrei voluto farlo seriamente. Lei prese contatto con una società vicino a casa, ma ormai era estate e se ne sarebbe parlato poi a settembre: partimmo per il mare e quella fu la vacanza più lunga della mia vita, perché io non vedevo l’ora di tornare e iniziare a fare il ciclista».

Con i piedi saldi a terra Piganzoli ha realizzato il suo sogno e la volontà di crescere è tanta, sempre in maglia Eolo-Kometa: «Io ho scelto di restare qui, di continuare nella struttura dove sono stato negli ultimi due anni e dove ho fatto un salto di qualità importante. Ivan Basso mi ha sempre detto che io potrò diventare un buon corridore solo se terrò la testa sulle spalle, se saprò crescere con calma: la Eolo-Kometa è il posto migliore per crescere: me l’ha detto Ivan, me l’ha confermato Gavazzi che abita a due passi da me e che mi consiglia sempre per il meglio, me l’ha ripetuto Fortunato e me l’hanno detto anche altri corridori professionisti che corrono per squadre diverse. Ho fatto la scelta giusta, e a chi mi chiede perché non ho preferito una grande squadra rispondo che la Eolo-Kometa diventerà una grande squadra»