Milesi pensa già al 2023: «I leader della Biesse-Carrera saranno Villa e Foldager»

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Marco Milesi, direttore sportivo della Biesse-Carrera, in una foto d'archivio al Giro della Valle D'Aosta
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Marco Milesi è cresciuto a pane e ciclismo, un inguaribile amore per le due ruote. Ha fatto della sua dedizione e passione il mantra della Biesse-Carrera, raccogliendo in questo 2022 degli ottimi risultati.

Marco, complessivamente avete vissuto una buona stagione.

«Siamo partiti dalla Coppa San Geo, cogliendo un buon sesto posto con Foldager, e abbiamo continuato seguendo questa scia regolare. Vinto poco sì, ma ottenendo degli ottimi risultati in competizioni di altissima qualità. Biesse e Carrera, e tutti gli sponsor, ci hanno dato piena fiducia e mi hanno lasciato lavorare».

I risultati dei tuoi ragazzi sono stati una sorpresa?

«Sapevamo di aver fatto una preparazione ideale, tre settimane in Spagna, e conoscevamo il valore dei nostri ragazzi: i risultati sono stati una conseguenza della loro determinazione e del duro lavoro. Un esempio è stata la Coppi e Bartali, dove abbiamo vinto la maglia dei Gran premi della montagna con Garosio arrivando davanti a dei colossi del ciclismo mondiale come la Ineos».

Chi ti ha deluso?

«Un po’ sottotono è stato Ciuccarelli, ha avuto due volte il covid e dalla seconda volta non si è più ripreso. Non è stato il Riccardo dell’anno scorso che si era distinto al Giro d’Italia Under 23. Ha fatto un periodo centrale forte cogliendo il quinto posto nella generale del Valle d’Aosta, ma per i malanni che ha avuto arrivava ad un certo punto che gli mancavano le gambe. Mi aspettavo qualcosa di più anche da Bonelli, vittima di qualche problemino: ha sempre aiutato la squadra, ma gli è mancato il risultato personale».

Com’è cambiata la preparazione rispetto al 2021?

«Abbiamo potuto confrontarci con i migliori al Trofeo Laigueglia, Per Sempre Alfredo, Larciano: tutte gare di altissimo livello. Sfatando, in parte, le parole di Marino Amadori, secondo cui ai ragazzi in Italia serve un calendario competitivo. Io sono felice che i miei corridori siano maturati grazie a questi appuntamenti di altissimo livello».

Sei soddisfatto della stagione o hai qualche rimpianto?

«Magari qualche vittoria in più poteva arrivare, ma questo dipende molto dal calendario di gare che una squadra fa: sarebbe bastato scendere un attimo di livello e le nostre vittorie sarebbero aumentate. Con un Foldager o un Villa, per come sono andati, se li portavamo in competizioni minori sicuramente avrebbero raccolto di più, ma puntiamo sempre sulla crescita del corridore».

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Marco Milesi e Bruno Reverberi al Giro d’Italia Under 23

Come cambia la rosa per il prossimo anno?

«Perdo un uomo importante, Andrea Garosio, una persona seria che ha trasmesso molto ai nostri giovani e non si è mai tirato indietro dall’aiutarli. Arrivano Andrea D’Amato, Nicolò Arrighetti, Enea Righetti e Lorenzo Rinaldi, che ha lasciato la Tudor di Fabian Cancellara».

Le punte di quest’anno invece?

«Giacomo Villa è stato il primo che ho confermato, ha perso quei tre chili che si portava in giro e da lì in poi ha avuto un cambio di marcia. Poi c’è Alessandro Motta: in pochi sanno che gli usciva la spalla in qualche situazione e doveva stare sempre attento, la settimana scorsa si è operato e secondo me ha degli ottimi margini di crescita. Anche Andreas Foldager è confermato con noi, ha un accordo scritto per passare professionista a fine 2023 con la BikeExchange ma ha preferito evitare il passaggio a metà stagione come ha fatto Svrček quest’anno».

Il passaggio tra i profesisonisti di Ciuccarelli è confermato, vista la situazione della Drone Hopper-Androni Giocattoli?

«Riccardo ha firmato il contratto, come altri sei atleti, e non ha ricevuto nessuna comunicazione da parte del team di Gianni Savio e quindi sa di passare nei professionisti. So che a tanti del personale è arrivata la lettera da parte della dirigenza dicendogli che sono liberi di accasarsi in altre squadre».

E se gli dovesse arrivare rimarrà con voi?

«Penso di no, è un ragazzo molto determinato e testardo e non vorrebbe fare gli elite. Se fosse stato ancora un Under 23 sicuramente sì, ma questo era il suo pensiero l’ultima volta che l’ho visto a fine stagione».

Dopo un anno intenso qual è stato il momento più brutto e quello più bello?

«Un momento brutto è qualcosa di grave e per fortuna non abbiamo passato niente di simile. Quello più bello è stata la vittoria di Giacomo Villa a San Daniele del Friuli, erano mesi che ci andava vicino e si meritava di salire sul gradino più alto del podio. Quel giorno tutta la squadra è stata impeccabile, abbiamo fatto la corsa e abbiamo gestito il finale alla perfezione con tre uomini».

Quali saranno i vostri obiettivi principali nel 2023?

«Un obiettivo per cui abbiamo sempre lavorato è, e sarà, il Giro d’Italia Under 23: per noi è tra gli appuntamenti più importanti e ogni anno siamo riusciti ad essere protagonisti».

E il tuo sogno più grande?

«La ciliegina sulla torta sarebbe vincere una gara tra i professionisti, molte volte ci siamo andati vicini ma ci è sempre mancato un pelo per tagliare il traguardo in prima posizione. Per la nostra squadra e per me sarebbe una soddisfazione».