Non l'hanno mai chiamato “Campionissimo”. Quello era un onore che spettava a Girardengo e Binda, e che poi si sarebbe trasferito sulle spalle di Fausto Coppi. Learco Guerra, di cui oggi ricorrono i 120 anni dalla nascita, non aveva il loro battito d'ali, la capacità di domare le montagne. Lui era potenza allo stato puro: piena, limpida, incontenibile. Ed è per questo che è passato alla storia come “la Locomotiva umana”...
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