Vuelta di Spagna, le pagelle: Almeida sbuca dal nulla. Mas errore di presunzione

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Remco Evenepoel in maglia rossa (foto: UniPublic/Lopez)
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Non è la copia di mille riassunti: è la tappa che rischia di riaprire la Vuelta quando manca soltanto un atto prima della fine della seconda settimana. E’ un atto molto atteso però: si sale a Sierra Nevada. La domanda è: come? La classifica è cambiata, e anche il morale dei contendenti: vira verso il bello quello della Jumbo-Visma di Primoz Roglic, mentre in casa QuickStep ci si leccano le ferite dopo la prima crisi di Remco.

Richard Carapaz 9 – La tappa la vince lui, ed è la seconda in tre giorni: l’ecuadoriano questa volta convince, entra di nuovo nella fuga giusta (al km 70), e soprattutto stringe i denti e resiste nel finale, quando dalle moto gli dicono che dietro Roglic è partito come un tappo di spumante. Vittoria numero 4 in questa stagione, numero 16 in carriera: lui vince, ma soprattutto vince bene.

Primoz Roglic 9,5 – Gesink ci aveva avvertito prima del via: il capitano sta crescendo, migliora di giorno in giorno. Il giorno era oggi, dopo il passaggio nel centro di Jaen, capitale mondiale dell’olio d’oliva, rasa al suolo dai romani per la sua fedeltà a Cartagine e poi rifatta grande dagli arabi. Da tutto questo gran passato lo sloveno, vincitore delle ultime tre edizioni consecutive della Vuelta, trae ispirazione per il golpe: fa lavorare tutto il giorno Gesink e Harper, a un ritmo che dà fastidio a molti. Soprattutto dà fastidio alla maglia rossa, che quando Roglic decide di rompere gli indugi, a quattro chilometri dal traguardo, rimane lì, a soffrire, seduto sulla bici. Taglierà il traguardo a 48 secondi da Roglic, che ne prende anche 4 di abbuono.

Remco Evenepoel 5 – Sa gestire alla grande le prime crepe. Non commette mai l’errore di provare a forzare, non si fa tentare dall’idea di inseguire Roglic. Sa di avere un grande vantaggio e se lo fa bastare. Adesso ha 1 minuto e 49 secondi sul campione uscente, ma anche qualche certezza in meno.

Miguel Angel Lopez 8 – Ha la gamba dei giorni migliori, sul traguardo arriva davanti a Roglic portandosi a casa un secondo posto sulla Pandera. In classifica guadagna una posizione: adesso è sesto, a 6 minuti da Remco. Ma oggi si sale ancora, eccome se si sale.

Joao Almeida 7,5 – Nessuno lo vede quando parte, eppure lui c’è: sbuca al quarto posto, staccando gli spagnoli Carlos Rodriguez ed Enric Mas. Mai appariscente, eppure costante. In classifica è settimo, ma a 4 minuti dal podio.

Enric Mas 5 – Sbaglia quando crede di poter reggere il ritmo di Roglic: negli ultimi 2 chilometri prende trenta secondi, anche Almeida lo passa. Per il podio ha ancora un minuto su Rodriguez, ma deve fare uno scatto.

Juan Ayuso 6,5 – Arriva con Remco, che aveva detto che lo avrebbe tenuto lontano per paura del contagio. Ha il covid ma più che altro è poco fortunato, vedi la foratura a poco più di 3 chilometri dal traguardo. Tutta esperienza.

Filippo Conca 7 – Rivediamo davanti il ragioniere di Lecco (è un titolo di studio, non una caratteristica in corsa), uno che sa fare bene i suoi conti ma soprattutto ha la gamba: prende la fuga buona e rimane là davanti con tenacia e personalità. Quando mancano 5,4 km è ancora in testa con Carapaz, Champoussin e Luis Leon Sanchez. Roglic lo riprende soltanto quando ne mancano 3,2. Al traguardo sarà diciottesimo, per noi vale molto di più.