Federciclismo, il consigliere che avrebbe offeso la Gimondi contrattacca: che pena per il movimento!

In piedi da sinistra Gianantonio Crisafulli, Serena Danesi, Cordiano Dagnoni, Chiara Teocchi, Norma Gimondi, davanti da sinistra Giancarlo Masini, Ruggero Cazzaniga, Carmine Acquasanta, Giovanni Vietri, Fabio Forzini
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Dopo la presa di posizione dei presidenti dei comitati regionali della Federciclismo che hiedevano le pubbliche scuse o le dimissioni, Gianantonio Crisafulli è uscito per la prima volta con una dichiarazione pubblicata sul suo account Facebook. La riportiamo fedelmente.

«Cara Norma Gimondi, perché non racconti la verità? Ho dato mandato al mio avvocato Benedetto Maria Bonomi affinché tuteli il mio buon nome e la reputazione da me costruita in tanti anni di duro lavoro all’interno della Federazione Ciclistica Italiana/ Federciclismo rispetto alle notizie false e/o tendenziose da te divulgate. Hai dichiarato – o quanto meno non l’hai smentito una volta riportato dalla stampa – di avere subito da me una “pesante aggressione verbale” (Gazzetta dello Sport del 31.08.2022), tanto da generare in alcuni giornalisti e lettori il dubbio che dietro il mio comportamento ci sia stato addirittura del sessismo (Gazzetta dello Sport del 31.08.2022). Io ho già dato l’autorizzazione affinché vengano pubblicate le riprese audio e video registrate nel corso della seduta del Consiglio Federale del 27.08.2022, dalla anche Tu, così che poi sarà la gente a valutare il mio comportamento».