Arctic Race of Norway 2022 / Il pubblico norvegese a suon di “Heia heia”, catturato dalla bellezza del ciclismo

Il fantastico pubblico dell'Arctic Race of Norway (foto: ARN/Gautier Demouveaux)
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L’Arctic Race of Norway 2022 è un inno al ciclismo. Quello vero, autentico che tocca e conquista territori dove il nostro sport cresce di anno in anno in popolarità. La nona edizione della corsa più a Nord del pianeta Terra, ha suoni, colori, paesaggi, atmosfere e un pubblico unico che nessuno può vantare. Tra fiordi, foreste mozzafiato, barche che “seguono” la scia dei corridori, ogni partenza, ogni passaggio e ogni arrivo sono una grandissima festa per le località toccate dall’Arctic Race. Il mercatino di Namsos con i cesellatori della statue di legno, i prodotti tipici, le bandiere con la croce scandinava: tutti diventano parte di un evento sportivo straordinario e si immedesimano nei ciclisti. Il freddo non fa paura, si tifa a suon di “Heia heia” (“Vai vai” in norvegese, ndr) catturati dalla bellezza del gruppo e della carovana che si mescolano alla dimensione del caloroso e appassionato popolo “vichingo”.

Arctic Race of Norway 2022: la bandiera norvegese e il coro “Heia heia” simbolo di un popolo stregato dal ciclismo

Questa è la nona edizione della breve corsa a tappe organizzata da A.S.O., Amaury Sport Organisation, la società che segue anche la messa in opera del Tour de France. In Norvegia, sin dalla partenza della prima frazione a Mo I Rana, il clima freddo è stato reso elettrizzante dall’entusiasmo della gente del posto: grandi e piccoli, nonni con i nipotini, ragazzi in compagnia del loro fedele amico a quattro zampe, l’attesa per l’arrivo delle squadre si respira già a due ore dalla partenza. I ciclisti vengono presentati uno alla volta, ma ovviamente per i norvegesi i decibel si alzano a livelli incredibili. Come i paesaggi maestosi, travolgenti che anche per noi giornalisti regalano momenti di sosta a bordo strada che ci fanno urlare: “Heia, heia. Ma che bello il ciclismo!“.