Martinello, accuse choc a Dagnoni e Fci: “E’ un condottiero arrogante. E tesserano i familiari per portarli agli Europei da turisti”

Martinello
Silvio Martinello, ex pro' e campione olimpico ad Atlanta 1996
Tempo di lettura: 2 minuti

Sono passati 18 mesi dalle elezioni federali che hanno visto Cordiano Dagnoni diventare presidente della Federciclismo. E lo sconfitto di quelle elezioni, Silvio Martinello, mantiene la promessa e continua a monitorare quello che succede nel suo mondo. Dopo aver incassato il 42% delle preferenze, sa di avere una base che si fida di lui. E ricambia la stima parlando di quello che vede. «Dopo 18 mesi nuvoloni sempre più cupi oscurano il cielo sulla nuova Federazione azienda. La cravatta slacciata e gli slogan, come ampiamente previsto, non consentono più di nascondere la mancanza di visione e di progettualità che i più attenti avevano comunque segnalato – scrive Martinello sul suo profilo Facebook – Anche coloro che si erano fidati delle raccomandazioni e rassicurazioni dei potenti garanti che influenzarono l’ultima assemblea federale, hanno compreso di essere stati presi in giro, chissà se questa esperienza farà capire che in futuro sarà opportuno ragionare in proprio ed agire nell’interesse del movimento, e non eseguire disposizioni impartite da altri che guardano all’interesse di pochi. La luna di miele è terminata, ormai è chiaro a tutti che la gestione della FCI è stata affidata ad un CF nel suo complesso tra i più mediocri di sempre, con alla guida un “condottiero” che alle scarse capacità abbina l’arroganza di chi non sa riconoscere i propri limiti».

Le accuse di Martinello: “Tesserano i familiari per turismo”

Tra le accuse che Martinello rivolge ai vertici della FCI, ce n’è una che riguarda gli imminenti Campionati Europei a Monaco di Baviera: «Nelle tante e a volte interessanti (turisticamente parlando) trasferte delle rappresentative nazionali – scrive Martinello – sono stati in qualche caso coinvolti anche i familiari dei dirigenti, abitudine che non condivido ma tant’è, siamo italiani e fatichiamo a comprendere che il movimento che rappresentiamo ci guarda e ci giudica. Comunque sia in occasione dell’imminente trasferta in Baviera per i Campionati Europei, la circostanza pare ripetersi: familiari di dirigenti di primissimo piano sono stati inseriti nella spedizione azzurra con tanto di pass per l’occasione e conseguente tesseramento last minute nei ranghi federali. Non mi dilungo sulle implicazioni che un tesseramento comporta, non voglio ripetermi e non è il caso, ma non mi pare che il tesseramento di un familiare in un qualsiasi ruolo con una finalità turistica sia un modello di comportamento da Federazione azienda». Una segnalazione precisa, che richiede evidentemente un chiarimento da parte dei vertici federali.