Europei 2022, lunedì gli azzurri: Nizzolo leader, suggestione Milan, Ganna niente crono

Giacomo Nizzolo in una foto d'archivio: a meno di imprevisti, sarà lui il leader della nazionale italiana ai prossimi europei di Monaco.
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Inizia a crescere l’attesa in vista della settimana degli Europei 2022 di Monaco, che comincerà domenica 14 agosto con la prova in linea dei professionisti e si chiuderà una settimana più tardi con quella delle elite. Nel mezzo, mercoledì 17, si disputeranno anche le due cronometro. Rassegna in cui l’Italia, specialmente quella maschile, ha sempre recitato da protagonista. Gli azzurri non sono mai finiti giù dal podio tranne che nella prima edizione del 2016, quando Sagan batté Alaphilippe e il primo dei nostri fu Ulissi, nono. L’anno dopo Viviani, secondo, contestò la volata di Kristoff, primo, senza tuttavia cambiarne l’esito. Dal 2018 in poi è diventata la nostra corsa: Trentin che batte Van der Poel e Van Aert, Viviani che si rifà attaccando nel finale e liquidando la compagnia di Lampaert e Ackermann, Nizzolo che infila Démare, ancora Ackermann, Van der Poel e Stuyven, e infine Colbrelli che sul circuito di Trento resiste al forcing indiavolato di Evenepoel per poi batterlo agilmente in volata.

Europei 2022, lunedì 8 agosto Bennati darà i nomi dei convocati

Lunedì 8 agosto sarà il giorno delle convocazioni. Bennati ha già chiarito che i nomi che darà saranno quelli definitivi: nessuna lista allargata, nessuna preselezione. Proviamo ad entrare nella sua testa. I due capitani, quelli che stanno preparando l’appuntamento da più tempo, dovrebbero essere Nizzolo e Viviani. Il primo ha tutte le carte in regola per finalizzare un lavoro di squadra che in questa corsa è sempre stato corale. E’ tornato a correre alla fine di luglio dopo un mese di stop e ha subito vinto la prima tappa della Vuelta a Castilla y Leon, quindi le premesse per far bene ci sono tutte. Viviani, invece, pur non vantando più la brillantezza dei suoi anni migliori può contare su un’esperienza e su un colpo d’occhio che in pochi hanno: qualità importanti per non farsi mai sorprendere in una corsa che si preannuncia molto veloce e tesa (il vento non è una variabile, le difficoltà altimetriche sono pressoché assenti e le curve sono state descritte come ampie e rapide).

Un corridore che ha dimostrato di poter far parte della selezione azzurra è Ballerini, vincitore di tappa al Giro di Vallonia e a suo agio su percorsi del genere. Col ruolo di regista in gara dovrebbe esserci anche Trentin, non brillante come ai bei tempi ma comunque combattivo e nel vivo della corsa nelle ultime due frazioni del Vallonia, chiuse rispettivamente al sesto e al quinto posto. Era uno degli uomini fidati di Cassani per lucidità e capacità di leggere la corsa, difficilmente Bennati se ne priverà a maggior ragione su circuiti così adatti alle sue caratteristiche. 

Resta da capire come stanno i corridori che sono usciti dal Tour. Dainese ha dimostrato di poter diventare il velocista italiano di riferimento del prossimo decennio, ma quest’anno ha già accumulato 78 giorni di corsa ritirandosi soltanto allo Scheldeprijs. Un altro rischio potrebbe essere quello di portare troppi capitani, anche se la proverbiale unità d’intenti per la causa azzurra ha permesso di andare oltre certe dinamiche in diverse occasioni. Mozzato, invece, è una pedina preziosa, utile sia per tenere chiusa la corsa che per inserirsi in eventuali azioni pericolose: è veloce, non ha paura di attaccare e in gruppo sa muoversi molto bene, ormai avvezzo a disputare le classiche del Nord. Un ruolo simile potrebbe averlo Pasqualon, ormai giunto a definitiva maturazione dopo tanti anni di faticoso apprendistato.

Mentre Bettiol sembra fuori dai giochi per gli europei in quanto capitano praticamente già designato per i mondiali, resta da capire cosa farà Ganna. Il piemontese non parteciperà alla prova a cronometro di Fürstenfeldbruck e oggettivamente pare difficile vederlo in gara in quella in linea di Monaco. Uomini preziosi potrebbero essere Oss e Guarnieri, anche se ultimamente non hanno rubato lo sguardo: il primo deve ancora rientrare in gara dopo il ritiro dal Tour, il secondo sta pilotando – fin qui senza successo – Démare negli sprint del Giro di Polonia. Chance ridotte a zero, invece, per corridori come Consonni, Cimolai e Bonifazio, estremamente adatti al tracciato ma momentaneamente lontani da uno stato di forma all’altezza dell’evento.

Alcune suggestioni: Rota, miglior italiano al Vallonia (quarto) e a San Sebastian (decimo); Baroncini, tredicesimo nella generale del Vallonia e decimo nell’ultima tappa; Piccolo, non particolarmente adatto al percorso ma tra gli azzurri più in forma (secondo al Circuito de Getxo, battuto soltanto da Ayuso); Oldani, rientrato non male al Giro al Polonia ma costretto ad abbandonare a causa dei vari tamponi positivi che hanno colpito la Alpecin (non va scartato a prescindere nemmeno Sbaragli, importante nelle due vittorie di tappa centrate da Philipsen al Tour). Qualcosa in più d’una suggestione potrebbe essere Milan, terzo nella seconda frazione e in quella di ieri al Polonia: non correva dalla fine di marzo e la sua primavera era stata mediocre, ma un rientro simile potrebbe convincere Bennati a convocarlo (l’aretino non ha mai nascosto di stimarlo molto).

Per quanto riguarda la cronometro, la rosa di nomi da cui attingere è inevitabilmente più scarna (ma molto valida). Il cittì toscano dovrà scegliere due corridori: detto dell’assenza di Ganna, rimangono in ballo Sobrero, Cattaneo e Affini, con Baroncini che non va comunque scartato a prescindere (quinto quest’anno nella prova tricolore).