Vingegaard, il retroscena del Tour: è stato ten Hag a dare l’idea, il colpo sul Granon studiato già in aprile

Jonas Vingegaard all'attacco sul Col du Granon al Tour de France 2022. Quel giorno strappò la maglia gialla a Tadej Pogacar e la vestì fino a Parigi (foto: Vincent Kalut/PN/SprintCyclingAgency)
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In uno dei giorni di riposo del Tour, il direttore sportivo del Jumbo-Visma Merijn Zeeman aveva detto che la sua squadra era diventata un po’ come l’Ajax del ciclismo. Una frase che adesso si può interpretare in modo letterale. Riparlando con Zeeman del Tour de France, la testata olandese NOS ha scoperto un retroscena sul successo della Jumbo-Visma con Jonas Vingegaard. «Qualcuno che mi ha aiutato molto – ha raccontato il ds olandese – è Erik ten Hag». Ex difensore, attuale tecnico del Manchester United, ten Hag ha allenato il Bayern Monaco e, dal 2017, proprio l’Ajax. Vincendo tre scudetti olandesi. «Mi serviva qualcuno di uno sport completamente diverso – ha spiegato Zeeman – da lui volevo capire: come ti viene in mente la tattica? Qual è per te l’essenza del tuo sport? Prima di elaborare un piano di gioco, cosa c’è dietro? Ho avuto l’opportunità di parlargliene un paio di volte».

Vingegaard, la strategia sul Granon da un’idea di ten Hag: l’allenatore del Manchester United che sfiorò la Champions League con l’Ajax

Zeeman, ha riportato Wieler Revue, ha imparato da quelle conversazioni che doveva stare lontano dai sentieri battuti. Se fai sempre quello che hai già fatto, ottieni quello che hai, gli ha detto ten Hag. Doveva dunque fare qualcosa di diverso dai due Tour precedenti per poter battere Pogacar. Zeeman ha istituito un gruppo di lavoro con i direttori sportivi Grischa Nierman, Arthur van Dongen e Marc Reef. «Abbiamo anche chiesto ai ragazzi che raccolgono i dati in background di contribuire con idee. Con domande centrali come: cosa possiamo fare meglio, cosa non stiamo facendo bene, cosa stanno facendo i nostri concorrenti? Abbiamo tenuto molte sessioni». Studiando hanno compreso di sapere cosa poteva fare Pogacar molto bene, ma che dovevano scoprire cosa poteva fare di meno. Hanno raccolto i dati, lo stesso Pogacar ha dato una mano parlando con sincerità dei suoi punti deboli nel podcast di Geraint Thomas.
La conclusione di tutto questo lavoro è stata: Pogacar si può battere se spreca molte energie prima della salita finale. E’ stata come una lunga, estenuante tappa di montagna: ad aprile il gruppo della Jumbo ha cominciato a lavorare su questo studiando nei dettagli il percorso del Tour per rendere concreto il piano. La scelta è caduta a tavolino Col du Granon. Zeeman racconta che sapeva di avere dalla sua abbastanza talento per un piano così audace. «Con grandi talenti come Wout van Aert, Primoz Roglic, Jonas Vingegaard e Steven Kruijswijk nella tua squadra, puoi anche inventare tattiche diverse. Così come i buoni allenatori di calcio hanno a disposizione dei buoni giocatori con i quali possono vincere le partite, anche noi siamo stati in grado di fare progetti perché abbiamo a disposizione dei bravi corridori». Il resto lo sapete. Il “piano” partito da una conversazione con Erik ten Hag è stato eseguito alla perfezione. E il golpe è andato in scena proprio sul Granon.