Ludovico, il giovane Crescioli: «Voglio tornare a lottare con Lenny Martinez»

Ludovico Crescioli in azione con la Mastromarco Sensi Nibali (foto: Simona Bernardini)
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Ludovico Crescioli desiderava talmente tanto andare in bici che cominciò ancor prima di potersi iscrivere alle gare. «Ero un bambinetto, uno scricciolo. Per appassionarmi mi bastò poco: una gincana. Iniziai a correre l’anno dopo, non ho ancora smesso. Lo sport è una passione di famiglia: il babbo è stato dilettante, la mamma a 18 anni giocava nella Serie B di pallavolo e ci è rimasta finché un grosso infortunio ai legamenti non l’ha costretta a smettere, mio fratello Giosuè corre insieme a me nella Mastromarco».

Ludovico, il giovane Crescioli: «Voglio tornare a lottare con Lenny Martinez»

Alto 1,76 per 60 chili, Crescioli non può che essere uno scalatore puro. «Ma lo spunto veloce non mi manca. Sul passo, invece, devo migliorare. Che fossi bravo in salita me ne resi conto per la prima volta da allievo: per due domeniche di fila vinsi staccando tutti quando le pendenze diventavano più esigenti. Di scalate lunghe, almeno in corsa, non ne ho mai fatte. Ho pedalato sullo Stelvio, l’anno scorso ho conquistato in solitaria la Collegno-Sestriere, a questo punto vorrei capire cosa si prova salendo sullo Zoncolan. Il Giro e il Tour sono le mie due corse preferite e lo stile di Contador mi ha segnato per sempre: mi incantavo a vederlo danzare sui pedali».

Arrivato a gennaio tra gli Under 23, Crescioli ha scelto la Mastromarco di Gabriele Balducci. Inevitabile: vive a Lazzeretto, a due chilometri e mezzo dal paese in cui ha sede la squadra, e ha ritrovato suo fratello Giosuè, che ha due anni e mezzo in più di lui. «Andiamo abbastanza d’accordo. Diciamo che nessuno dei due vuole perdere, ma la rivalità è sana. Anzi, avendo più esperienza di me mi dà parecchi consigli: sia in corsa che nella vita di tutti i giorni. Peccato aver corso insieme poco o nulla, ma nella prima parte della stagione abbiamo avuto entrambi qualche problema fisico. Una cosa è certa: siamo due atleti diversi. Lui è alto 1,91, quindi è decisamente più forte di me sul passo. Io, invece, vado meglio in salita. E’ bello essersi ritrovati entrambi da Balducci. E’ una persona che conosciamo da anni e sappiamo quanto sia bravo. Concepisce il ciclismo in maniera semplice e spartana, ma non ci fa mancare nulla: in allenamento, ad esempio, è sempre dietro a noi in macchina. E se si arrabbia è a fin di bene».

Lo scorso anno Crescioli chiuse al secondo posto il Giro della Lunigiana, anticipato di 34″ dal solo Lenny Martinez, qualche settimana fa terzo al Giro d’Italia Under 23. Queste premesse, unite a quattro piazzamenti tra i primi dieci centrati dalla fine di maggio in poi, hanno convinto Marino Amadori a convocarlo nella sua selezione azzurra che parteciperà al Valle d’Aosta dal 13 al 17 luglio. «Sarà una bella esperienza, personalmente sono molto curioso di mettermi alla prova e vedere fin dove arrivo. Ho seguito Martinez al Giro e mi ha impressionato, ma il mio obiettivo è quello di raggiungere il suo livello: sarebbe bello sfidarsi un’altra volta. Nel 2021 mi ha battuto, è vero, ma di poco: perché non provarci, allora?».