Jakobsen spietato con Groenewegen, non lo perdona: «Prima lo rispettavo, ora è tutto finito»

Jakobsen
Fabio Jakobsen in mixed-zone alla Parigi-Nizza (A.S.O./Alex Broadway)
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“Perdonare o dimenticare? Non sono Dio e non ho l’alzheimer!”, scrivevano in molti all’inizio dell’Era Social dominata da Facebook e che oggi pullula di realtà multimediali e di comunicazione delle più svariate conformazioni. Una frase che si addice molto al rapporto raso ormai al suolo tra Fabio Jakobsen e Dylan Groenewegen, dopo la terribile caduta del Giro di Polonia del 2022. Uno a uno, palla al centro finora sulle strade del Tour de France, ma ancora nessun confronto diretto. L’olandese della Quick Step-Alphavinyl a margine della vittoria ottenuta ieri dall’acerrimo rivale e nemico è stato, con tutta la comprensione del caso, spietato nei confronti del collega della BikeExchange. Le sue dichiarazione al vetriolo, su quibicisport.

Fabio Jakobsen non perdona Dylan Groenewegen: «Prima rispettavo i suoi risultati e anche come correva. Ma da quell’incidente, tutto è finito»

Intervistato da VeloNews, nel post-gara della terza tappa andata in scena ieri sulle strade del Tour de France e vinta da Dylan Groenewegen, Fabio Jakobsen ha dichiarato tra un mix di dissapore e disappunto per una vittoria che, come si suol dire in gergo, non gli ha fatto né caldo né freddo: “Sappiamo tutti che è uno sprinter di alto livello – ha commentato Jakobsen ai giornalisti che lo hanno avvicinato dopo il traguardo – Prima della caduta avevo grande rispetto per i suoi risultati e come approcciava questo sport. Ma da allora tutto questo è finito, perché ha commesso davvero un grande errore in quel caso per quanto mi riguarda. Da allora la mia ammirazione per lui è completamente sparita, penso sia normale. Oggi ha mostrato che può vincere a questi livelli. Penso sia felice, ma non mi importa”.