TOUR DE FRANCE / VisconTOUR, Giovanni Visconti: «Jakobsen è un gigante, Lefevere le azzecca tutte e Van Aert, anche se in giallo, schiuma rabbia per non aver vinto ancora una tappa»

Fabio Jakobsen a Nyborg, sul podio per il cerimoniale di premiazione della seconda tappa del Tour 2022 (foto: A.S.O./Pauline Ballet)
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VisconTOUR, ovvero l’analisi tecnico-tattica (e non solo) di Giovanni Visconti. Segui con noi e per tutta la durata del Tour de France, il punto dell’ex campione siciliano per capire, approfondire e discutere con lo stesso “Visco” non solo i fatti principali ma anche quelli più curiosi e divertenti della 109ª edizione della Grande Boucle. Ci divertiremo e… passaparola: siete tutti invitati!


Giovanni, quando la Quick-Step Alpha Vinyl pochi giorni prima della partenza del Tour aveva annunciato i suoi convocati, aveva destato qualche perplessità l’esclusione di un certo Mark Cavendish. Beh, visto com’è andata ieri sembra proprio che il vecchio Lefevere continui a non sbagliarne una…

«È vero, è proprio così anche se, con tutto il rispetto per “Cav”, a me la scelta di convocare Fabio a scapito di Mark non aveva sorpreso più di tanto. Jakobsen infatti, dal mio punto di vista, è fortissimo, ha recuperato al cento per cento dal drammatico incidente che lo vide protagonista al Polonia di qualche anno fa e ieri ha dimostrato di essere il velocista più forte in circolazione. Sono contento che abbia vinto lui anche se mi dispiace per Van Aert giunto, dopo la crono dell’altro ieri, ancora secondo».

Beh, almeno il fenomeno belga si è rifatto conquistando la maglia gialla di leader della classifica…

«Sì, ma per me non essere riuscito a vincere gli ha bruciato eccome. Avete visto che faccia aveva dopo che Lampaert gli ha sfilato da sotto al naso il successo della crono? E ancora, avete visto che “vaffa” ha tirato dopo la linea del traguardo quando si è voltato scorgendo davanti alla sua ruota la sagoma di Jakobsen? Un campione del suo spessore vuole sempre vincere e anche se oggi parte in maglia gialla sono convinto che essere giunto due volte secondo gli rode parecchio».

Ma secondo te è lui il favorito principe per la vittoria della maglia verde? Pensi che la squadra gli consentirà di focalizzarsi su questo obiettivo?

«Io dico di sì! Wout è fortissimo nelle sfide contro il tempo, vince in salita e in volata non teme nessuno: impossibile dunque immaginare un altro corridore che possa arrivare a Parigi in maglia verde, non vi pare? La squadra dopotutto lo sta già lasciando libero di fare la sua corsa e anche se più avanti dovrà aiutare Roglic o Vingegaard, vedrete che questo non andrà ad incidere sulla possibilità di vincere quella che sarebbe la sua prima maglia verde della carriera».

Giovanni, dalla tappa di ieri si aspettavano sfracelli per i possibili ventagli. Invece non è successo granché se non la conferma che Jumbo-Visma ed Ineos-Grenadiers sono due squadre fortissime capaci di muoversi in modo estremamente compatto. Pensi che Pogacar possa essere preoccupato dalla dimostrazione di forza di queste due squadre?

«No, onestamente no. Anzi, secondo me Tadej è convinto di avere al proprio fianco una squadra estremamente competitiva, anche più forte di quelle che ha fin qui avuto al Tour de France. Vedrete che più la corsa andrà avanti e più i ragazzi del Team Uae Emirates usciranno allo scoperto dimostrando, soprattutto nelle tappe di alta montagna, tutto il loro valore».