Cavendish non smette mai di sorprendere: vince il campionato britannico e attacca la squadra che non lo vuole al Tour

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Mark Cavendish vince il campionato britannico (foto: Alex Whitehead/SWpix.com)
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Trentasette anni, centosessantuno vittorie in carriera, cinque delle quali in questa stagione con il gioiellino della tappa al Giro d’Italia a mettere ancora una volta in luce uno dei migliori velocisti della storia del ciclismo. Mark Cavendish non smette mai di sorprendere e ieri si è portato a casa il titolo britannico per la seconda volta.

Una corsa entusiasmante in cui il velocista della Quick-Step Alpha Vinyl non si è limitato ad aspettare la volata. No, Cavendish ha attaccato da lontanissimo entrando in fuga e stoppando tutti le azioni degli avversari che provavano a toglierselo di ruota.

Sono arrivati in tre a giocarsi il successo allo sprint e lì non c’è stata storia. Cavendish si prende la maglia di campione britannico anticipando Sam Watson (Groupama-FDJ Continental), reduce dal Giro d’Italia U23, e Alexander Richardson (Le Col).

Cavendish, la frecciatina alla Quick-Step che non lo vuole al Tour

Sappiamo tutti come il Giro d’Italia era per Mark Cavendish la seconda priorità di questa stagione. Fin dall’inizio infatti il britannico ha dichiarato di voler tornare al Tour de France dopo quanto successo lo scorso anno con quattro vittorie di tappa e la maglia verde della classifica a punti.

La Quick-Step però gli ha rovinato i piani. Al Tour la squadra lavorerà tutta per Fabio Jakobsen, tornato alla grande dopo il brutto incidente al Giro di Polonia. Il britannico, che già sognava di superare Eddy Merckx nelle vittorie di tappa alla Grande Boucle, ci è rimasto piuttosto male e dopo la vittoria del campionato italiano non ha mancato di attaccare la squadra.

«Non andrò al Tour de France, ormai è chiaro. Non ho ricevuto una chiamata dalla squadra né per un sì né per un no. Niente di niente. La mia condizione è buona, l’ho dimostrato al campionato nazionale, ed è quella giusta per fare il Tour de France. Sono sicuro che se andassi, vincerei una tappa. Farlo con la maglia di campione britannico sarebbe stato ancora più bello, una foto storica che rimarrebbe per sempre».