GIRO D’ITALIA U23 / Il verbale del commissario Saligari: «Il giorno di riposo arriva al momento giusto. Solo la FDJ può far saltare Hayter»

Giro d'Italia U23
Immagini dalla quarta tappa del Giro d'Italia U23 (foto: IsolaPress)
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Dopo le fatiche della durissima tappa di ieri, il Giro d’Italia U23 è ripartito oggi con una frazione dedicata ai velocisti. La media altissima del gruppo maglia rosa però non ha permesso di rifiatare troppo, tanto che i sette fuggitivi sono stati ripresi solamente a pochi chilometri dal traguardo di Chiavenna. A vincere è stato, un po’ a sorpresa, il canadese Riley Pickrell. Due gli italiani nei dieci: 6° Nicolò Parisini, 8° Davide Persico.

Saligari, un riposo che arriva al momento giusto…

«Finalmente per i ragazzi. Li ho visti davvero stanchi, ma oggi non si sono mica risparmiati. I sette fuggitivi erano nomi grossi: c’erano De Cassan, Petrucci, Milesi, Buratti, non gli ultimi arrivati. Poi con le squadre che hanno solo cinque corridori si fa fatica a tenere sotto controllo gli attaccanti».

Ha vinto Pickrell, ma il finale è stato movimentato.

«Si, c’è stata una caduta quando mancavano nove chilometri al traguardo. Il gruppo poi si è spezzato anche nei vari saliscendi che c’erano nel finale. Il nostro uomo era Bruttomesso, ma è rimasto dietro e non è riuscito a fare la volata».

Fino a questo momento che Giro d’Italia U23 è stato?

«Un bel Giro, molto intrigante e con nomi da seguire per il futuro. Purtroppo mancano gli italiani, anche oggi non siamo stati protagonisti all’arrivo. Però per chi ama il ciclismo questo Giro è davvero bello, tanti attacchi, crisi improvvise, e un piccolo campione come Hayter che ci farà divertire anche dopo il giorno di riposo».

Gli italiani di classifica cosa devono fare? Parliamo dei vari Piganzoli, Raccani, Ciuccarelli…

«Devono avere coraggio e attaccare da lontano. Il distacco in classifica è ampio, quindi potrebbero lasciare loro un po’ di spazio. Già entrare nei dieci della generale sarebbe un buon risultato visto cos’è successo ieri sul Santa Caterina Valfurva».

E Hayter come si batte?

«Credo che l’unica squadra che può far saltare il banco è la FDJ Continental. Devono provare a isolare Hayter, che non credo abbia una squadra molto forte, e poi provare a staccarlo con attacchi a ripetizione. Possono contare su tre corridori forti come Martinez, Gregoire e Thompson. Oltre a loro non vedo chi può mettere in difficoltà il britannico».

Già dopodomani a Peveragno?

«La tappa non presenta grandi difficoltà altimetriche, quindi non sarà facile. È anche vero che si corre dopo il giorno di riposo e qualche sorpresa c’è sempre. Attenzione che il circuito finale presenta un breve strappo, può essere il trampolino di lancio per qualche coraggioso. La tappa dove si potrà fare la differenza però è la sesta, si arriverà al Fauniera».