Ciuccarelli mette nel mirino il Giro e Capodarco: «Voglio dimostrare di meritare il contratto con la Drone Hopper»

Ciuccarelli
Riccardo Ciuccarelli vince l'ottava tappa ad Andalo del Giro d'Italia U23 (foto: IsolaPress)
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Dopo aver vinto lo scorso anno una tappa al Giro e la classica di Poggiana, Riccardo Ciuccarelli torna alla corsa rosa con immutata ambizione: quella di fare classifica generale, obiettivo che nel 2021 sfumò subito a causa di una brutta caduta che gli fece perdere parecchi minuti.

Riccardo, con quali aspettative partecipi al Giro?

«Per fare classifica bisogna avere anche molta fortuna. L’anno scorso sono stato tagliato fuori da una caduta, quindi quest’anno mi piacerebbe rifarmi. E’ sicuramente l’evento della stagione, per quanto mi riguarda». 

Come ti sei preparato?

«E’ da inizio anno che corro prevalentemente in gare a tappe e ultimamente siamo stati in ritiro a Livigno per più di 20 giorni. Sono tornato a casa una settimana fa, ho partecipato alla Strade Bianche e adesso penso al Giro».

Hai già visto il percorso? Avete fatto un sopralluogo?

«Siamo andati a provare il Mortirolo (il Passo Guspessa, ndr). Mi ha fatto un bella impressione: una salita dura, molto tecnica, con dei passaggi unici». 

Punti ad una tappa in particolare?

«Se davvero voglio fare classifica, penso che le tappe vengano in secondo piano. Tuttavia, quella del Mortirolo e del Fauniera mi stuzzicano: sono dure, come piacciono a me, e presumo anche decisive».

Quali avversari temi maggiormente?

«La squadra di riferimento sarà la development della Groupama-Fdj, che può contare su corridori come Martinez, Gregoire e Germani. Certo, la concorrenza è numerosa e molto valida, ma la formazione francese è quella che va temuta maggiormente».

Con quali sensazioni arrivi al Giro?

«La prima parte di stagione non è andata benissimo, mi aspettavo di più, quindi la voglia di far bene c’è. Dopo il periodo in altura mi sento in forma, se la fortuna mi assiste credo di potermi togliere qualche soddisfazione».

Lo scorso anno hai firmato con la Drone Hopper di Gianni Savio per passare professionista a partire dal 2023: come stai vivendo questa situazione?

«Sarò sincero, a volte preferirei non aver firmato. Da una parte non ho l’ansia di dover cercare una squadra, dall’altra però sono consapevole di dover dimostrare molto di più di tanti altri corridori. Sto cercando di conoscermi sempre di più in vista anche della prossima stagione». 

Pensi che aver già firmato ti abbia tolto degli stimoli?

«No, assolutamente. Mi impegno al massimo, chiedetelo a chi volete. La prima parte di stagione sottotono non è da imputare alla mancanza di stimoli».

Cosa ti manca per ben figurare nella massima categoria?

«Con Milesi, il direttore sportivo della Biesse-Carrera che mi segue negli allenamenti, stiamo puntando a coprire delle distanze sempre maggiori e ad aumentare gradualmente le ore di lavoro. Lui mi dice sempre che devo essere più costante: ad esempio, lo scorso anno dopo una buona settimana mi capitava di ammalarmi. Ecco, stiamo lavorando su questo. Ho scelto di rimanere tra gli Under 23 proprio per continuare a crescere senza eccessiva fretta».

E dopo il Giro a quali gare parteciperai?

«Sicuramente ai campionati italiani, una gara affascinante che ogni dilettante sogna di vincere. Poi vorrei mettermi in mostra al Valle d’Aosta, corsa a tappe prestigiosa e adatta ad uno scalatore puro come me. Per quanto riguarda le classiche, invece, se potessi sceglierne una direi Capodarco: per noi marchigiani è l’appuntamento più sentito».

Un domani, tra i professionisti, ti attendono i grandi giri.

«Sinceramente non vedo l’ora. Il Tour mi affascina più di qualsiasi altra corsa: l’estate, il caldo, i tifosi, gli avversari più forti al mondo. Per quanto strano possa sembrare, io credo che faticare per tre settimane consecutive dev’essere bellissimo».