GIRO D’ITALIA / Il pagellone: Hindley e la Bora perfetti. Carapaz non rischia mai, Nibali da applausi. Tanti i bocciati

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Jai Hindley vince il Giro d'Italia 2022 (foto: LaPresse)
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Il Giro d’Italia si è chiuso con la vittoria di Jai Hindley ed è arrivato il momento del nostro pagellone della corsa rosa. Promossi e bocciati lungo le ventuno tappe disputate che hanno regalato diverse emozioni. Dalla prima maglia rosa conquistata da Van der Poel alla cronometro di Verona vinta da Sobrero.

Jai Hindley: 9 – Ha vinto il Giro (e una tappa sul Blockhaus) e solo per questo dovrebbe meritare dieci, probabilmente è vero. Però c’è da dire che l’australiano non ha mai realmente dominato questa corsa rosa, non si è mai lanciato in attacchi importanti e non ha regalato grandissimo spettacolo. Ecco allora che il voto è “solamente” 9.

Richard Carapaz: 6 – È salito sul podio, sul secondo gradino, e quindi la sufficienza è più che meritata. Tuttavia anche per l’ecuadoriano il discorso è simile a quello fatto per Hindley: non ha mai fatto la differenza, pur quando era in maglia rosa e aveva solamente tre secondi di vantaggio sull’avversario. Non ha mai rischiato e proprio per questo motivo ha perso il Giro.

Mikel Landa: 6 – Non dobbiamo nasconderci quando diciamo che dallo scalatore basco ci aspettavamo qualcosa in più. Ha spesso usato i suoi compagni per fare corsa dura, ma nel momento in cui doveva staccare i suoi avversari non ci è mai riuscito. Si prende comunque il gradino più basso del podio dopo sette anni dalla prima volta (2015).

Vincenzo Nibali: 8 – Da un 37enne che ha annunciato in lacrime il ritiro davanti al suo pubblico non si poteva certo chiedere di più. Il quarto posto in classifica è l’ennesima dimostrazione di quanto il siciliano sia stato, sia ancora e sarà per molti anni, anche fuori dal mondo delle corse, il simbolo del ciclismo italiano. Fenomeno.

Domenico Pozzovivo: 7 – Bersagliato dalla sfortuna, il lucano si è preso comunque l’ottava posizione in classifica generale tra tanti dolori fisici. Ci ha fatto sognare sul Blockhaus e per gran parte della corsa rosa. Applausi, ma purtroppo gliene capita sempre una.

Arnaud Demare: 8 – Tre tappe e la maglia ciclamino, una in meno del 2020, ma fa niente. È stato il velocista più forte di questo Giro d’Italia, senza alcun dubbio, anche se ha dovuto lasciare ad Alberto Dainese (voto 7) e Mark Cavendish (voto 6) due sprint. Torna nella sua Francia da numero uno.

Fernando Gaviria: 4 – Zero successi di tappa e tanti, troppi errori. Non si è mai fidato del suo ultimo uomo Max Richeze, preferendo fare da solo. Non la migliore strategia…

Koen Bouwman: 8 – Due successi di tappa (a Potenza e a Santuario di Castelmonte) e tante fughe che gli valgono la maglia azzurra di miglior scalatore. Un giro perfetto per l’olandese e buono per la sua squadra (voto 6) che ha dovuto abbandonare presto i sogni maglia rosa con Dumoulin, Oomen e Foss.

Mathieu Van der Poel: 7 – Lo aveva detto, «voglio la maglia rosa». E l’ha conquistata. Poi l’ha difesa egregiamente a cronometro e si è buttato in quasi tutte le fughe. Probabilmente con maggiore intelligenza in corsa avrebbe potuto vincere anche un’altra tappa, ma a noi Mathieu piace così.

Juan Pedro Lopez: 7 – Dopo Torino è completamente naufragato, anche se è riuscito a chiudere in decima posizione. Il voto 7 però è giustificato dai tanti giorni passati in maglia rosa, un sogno per lo spagnolo della Trek-Segafredo che si è fatto valere difendendosi con i denti.

Giulio Ciccone: 6,5 – La tappa vinta ha dato nuova vita al suo Giro d’Italia, che dopo il Blockhaus sembrava disastroso. Non ha centrato la sfida per la maglia rosa o per il podio, dicendo subito addio a qualsiasi sogno di gloria. Non si è però arreso o buttato giù e a Cogne si è preso un bellissimo successo.

Le Professional italiane: 5 – Qualche apparizione in fuga e qualche piazzamento ma poco altro. Solo la Drone Hopper-Androni Giocattoli sale sul podio del Giro con Tagliani e Bais premiati proprio per la loro tenacia nell’andare all’attacco. Il resto poco altro, spesso non sono neanche andate in fuga in tappe movimentate.

Caleb Ewan: 3 – Senza dubbio il peggiore di questo Giro d’Italia. Già prima della partenza aveva dichiarato che si sarebbe ritirato prima dell’ultima settimana e questo non è bello nei confronti della corsa, dell’organizzazione e dei tifosi. È caduto (da solo) nella prima frazione e poi non è stato più capace di reagire: se ne va senza vittorie.

Gli altri – Da segnalare in positivo anche Oldani (voto 7), Kamna (8), Covi (8), Hirt (7), Girmay (7). In negativo invece troviamo altre squadre come l’Ag2r (5), la EF (4), la Cofidis (5), la Israel (4) e la Movistar (4).