GIRO D’ITALIA / I verdetti di Beppe Conti: “Se oggi al posto di Landa ci fosse stato Caruso, la Bahrain avrebbe ottenuto un altro risultato”

Landa
Landa è al terzo posto prima della tappa conclusiva del Giro 2022
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Improvvisamente, nonostante manchi ancora una tappa, sembra che il Giro sia finito. Sono bastati gli ultimi tre chilometri del Fedaia: Hindley ha preso la maglia rosa staccando Carapaz, Landa completa il podio e Nibali chiude 4°. L’impresa di giornata la firma Covi, che finalmente conquista la tanto agognata vittoria al Giro.

Beppe, ti aspettavi il crollo di Carapaz?

Ad essere sincero no, è successo tutto all’improvviso. Ma Hindley merita assolutamente il successo, ha corso con astuzia e ha saputo marcare la differenza. Domani non cambierà nulla.

Ma allora perché Carapaz ha fatto lavorare così intensamente Sivakov?

Bella domanda. Forse credeva di stare meglio, chissà. A volte la fatica presenta il conto tutto insieme. Ma chi ha lavorato male è la Bahrain.

Perché?

Landa ha messo alla frusta i suoi non provandoci nemmeno e portando in carrozza Hindley e Carapaz. Ma perché non ha lasciato le responsabilità alla maglia rosa?

Lo hai sempre sostenuto: Landa non ti è mai sembrato così tanto forte da poter vincere il Giro.

No, mai. E lo ripeto: che peccato non aver puntato su Caruso, secondo un anno fa quando dimostrò d’essere molto più intraprendente di Landa. Oggi, probabilmente, il siciliano avrebbe finalizzato il lavoro della squadra. Nulla contro lo spagnolo, ma per me a questo Giro il capitano della Bahrain doveva essere Caruso.

Grande difesa di Nibali, che chiude alla grande il suo Giro.

Nessuno, nemmeno lui, si sarebbe aspettato un risultato del genere. Cosa si può dire ad un corridore della sua classe e della sua età? Tanto di cappello, davvero.

Ma l’impresa di giornata l’ha realizzata Covi.

Un capolavoro, senza mezzi termini. Questo ragazzo ha talento e deve avere le sue chance. Le merita, le reclami e non faccia sempre il gregario degli altri.

A quali gare può ambire, secondo te?

Classiche monumento come Liegi e Lombardia e brevi corse a tappe. Ti dirò, a me ricorda Hindley e secondo me in futuro potrebbe misurarsi anche sulle grandi salite. Successi come quello odierno sono indicativi e non arrivano per caso.