Guazzini, il tuo momento è adesso: «Spero di partecipare al Tour e sogno di vincere il Fiandre in solitaria»

Vittoria Guazzini e il suo sguardo determinato in maglia Nouvelle Aquitaine FDJ (foto: Thomas Maheux)
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Vittoria Guazzini è un grande talento in cerca di consacrazione, l’ennesimo astro nascente azzurro proveniente da quella splendida fucina di talenti che è la Valcar. Classe 2000, toscana di Pontedera e da questa stagione in forze alla FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope, ha già un palmarès invidiabile su pista e punta a fare ancora meglio su strada. A inizio maggio Vittoria Guazzini ha conquistato il primo successo da professionista nella generale del Bretagne Ladies Tour. Poi, a metà maggio, ha chiuso al 2° posto il Gp du Morbihan. È rilassata al punto giusto e molto concentrata in vista dei prossimi appuntamenti.

Se la Francia ti aveva messo kappaò alla fine della scorsa stagione con la frattura del malleolo tibiale durante la Parigi-Roubaix, ora ti ha ridato un bel po’.
«Sì, posso dire che ho ripreso da dove ho lasciato. È stata una grande emozione vincere il Bretagne Ladies Tour e noi della FDJ avevamo tutto il sostegno del pubblico. Peccato non aver vinto nessuna tappa (seconda sia nella prima che nella terza frazione, ndr), ero sempre
lì in testa ma sapevo che sarebbe stato difficile viste le numerose avversarie di rilievo. Alla fine mi sono concentrata sulla classifica generale e ho avuto ragione
».

Ancora più bello, quindi, vincere con la maglia della squadra di casa. A proposito della FDJ, com’è stato l’approccio in questa formazione?
«Provenendo dalla Valcar, una squadra Pro Tour, il salto in una World Tour si è fatto sentire. Numerose differenze, dalla vasta organizzazione alla cura di ogni dettaglio, e in ogni aspetto della professione, dagli allenamenti alle gare».

In Valcar cosa c’è di speciale? Lì sei cresciuta insieme a tante ragazze italiane che stanno facendo benissimo e altrettante in rampa di lancio. Silvia Persico il mese scorso ci parlava della familiarità come punto di forza.
«Quello che ha detto Silvia è vero. Quando diciamo che la Valcar è come una famiglia non è una frase fatta. Lì è davvero così, il clima è sempre quello di una famiglia e ci si aiuta a vicenda in qualsiasi momento. Infatti sono rimasta in ottimi rapporti con tutte, seguo i loro risultati e sono molto contenta che anche quest’anno se la stiano cavando benissimo».

Vittoria Guazzini, questa stagione hai corso la tua terza campagna del Nord, salendo anche sul podio a Le Samyn (3ª). Al di là dei numeri, come la giudichi? Hai acquisito più sicurezza nelle classiche?
«La stagione era cominciata bene e mi sono anche un po’ stupita, visto l’inverno difficile alle prese con il recupero dall’infortunio. Gli allenamenti procedevano al meglio, lo stato di forma era buono, ma poi purtroppo mi sono ammalata e ho saltato alcune gare, tra cui il Fiandre. Ho corso quindi la campagna del Nord a metà, ma ora ho ripreso bene e spero di continuare la stagione come l’avevo iniziata perché sono comunque soddisfatta. E sì, ho acquisito maggiore consapevolezza nei miei mezzi».

Tornando indietro, nel 2017 eri la protagonista di una puntata di Sport Stories, trasmissione dedicata ad alcune giovanissime stelle azzurre dello sport italiano che andava in onda su Rai Gulp. All’epoca dicevi che il ciclismo ti piaceva perché permetteva di esplorare i propri limiti e provare a superarli. È ancora così?
«Quando registrai quella puntata avevo 17 anni e il ciclismo era solo un gioco, anche se in parte lo è ancora per me. Ma ora è diventato un lavoro e se prima avevo altra priorità, tra cui la scuola, adesso mi dedico solo a quello. Così sono diventata più meticolosa in tutto e quel
“se non ho voglia non esco” non esiste più
».

In passato hai praticato molta pista, il velodromo ti ha cresciuta. Ora che stai emergendo anche su strada, com’è cambiato il tuo rapporto con la pista?
«Pista e strada sono due discipline complementari e, se ben bilanciate, una aiuta l’altra. I vantaggi sono numerosi, dal colpo di pedale o il cambio di ritmo alla lettura della corsa. Tutti aspetti che allenandomi spesso su pista mi accorgo poi di ritrovare durante le gare su strada».

Sempre su pista hai fatto il tuo debutto olimpico l’estate scorsa a Tokyo. A distanza di tanti mesi, cosa ti hanno lasciato le Olimpiadi?
«Le Olimpiadi erano il grande obiettivo della scorsa stagione. Con le altre ragazze del quartetto sapevamo bene che non saremmo andate a Tokyo per vincere, nessuno l’ha mai pensato. Ma è stata sicuramente un’esperienza importante che ci aiuterà, perché comunque la testa è già a Parigi 2024, dove ovviamente spero di esserci con il quartetto. Siamo tutte ragazze giovani e avere già un’esperienza olimpica alle spalle sarà importante».

Incrociando pista e strada, qual è stata finora l’emozione più grande? Dopo la vittoria di Elisa Balsamo al mondiale ti abbiamo vista in lacrime. È questa?
«Sì, quella è stata un’emozione fortissima. Come l’oro conquistato sempre con Elisa, con la quale sono molto amica, nella madison agli europei su pista. Poi ricordo molto bene il mio primo mondiale su pista da junior, corso in casa nel velodromo di Montichiari. Davanti a tanti
parenti e amici che mi sostenevano è stata una grande emozione
».

Invece, quando non sei in bici e non pensi al ciclismo, cosa preferisci fare? Sappiamo che sai suonare la chitarra e avresti voluto anche sempre fare la cantante…

«Sì, la musica è una mia grande passione. Il 99% del mio tempo lo passo canticchiando o ascoltando musica. Qualsiasi cosa faccio c’è sempre un sottofondo musicale che mi accompagna. E poi mi piace anche seguire le serie tv».

Allora difficilmente le tue compagne di squadra non sapranno che musica ascoltare. A proposito, che rapporto hai con Marta Cavalli? Come te correva in Valcar ed è reduce da una primavera incredibile.

«Con Marta sono molto amica, la conosco da tempo e prima di venire alla FDJ mi sono confidata con lei. Marta mi aveva sempre parlato benissimo di questa squadra e aveva ragione, quindi la ringrazio per avermi indirizzato bene. In più, arrivare qui e conoscere già
qualcuno è stata una grande cosa per me. Trovare lei mi ha dato molta più tranquillità e sono davvero contenta per le sue recenti vittorie, se le merita tutte
».

Vittoria Guazzini, quali sono i tuoi obiettivi futuri in questa stagione? Farai il Giro o il Tour?
«A fine maggio parteciperò alla RideLondon Classique e a inizio giugno al Women’s Tour. Non faccio il Giro, perché in quei giorni sarò ai campionati europei Under 23 su strada. Per il Tour ancora non è stata decisa la squadra, ma trovandomi in una squadra francese è difficile
che io partecipi. Ma ci spero…
».
Sognare non costa nulla. Quale sarebbe la tua vittoria dei sogni? Tempo fa avevi dichiarato che i tuoi sogni sono sempre cose abbordabili, ma qui puoi scatenarti.
«Fiandre in solitaria potrebbe andar bene?».