Evenepoel, il padre Patrick infuriato per le critiche: «Abbiamo visto la morte in faccia. C’è più rispetto per Remco in Vallonia che nelle Fiandre»

Patrick e Remco
L'abbraccio commovente tra Remco Evenepoel e suo padre Patrick (foto: Press Zone Quick Step Alpha Vinyl/Luc Claessen/Getty Images)
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Sulla carta d’identità di Remco Evenepoel c’è scritto ciclista di talento, ma in realtà andrebbe considerato prima di tutto un ciclista sopravvissuto. Quel volo pazzesco al Giro di Lombardia, ha azzerato il percorso compiuto fin lì e lo ha messo a dura prova. Domenica alla Liegi Bastogne Liegi, “Re Remco” ha realizzato un grande capolavoro e il padre Patrick lo difende con il cuore per tutte le cattiverie, le critiche, le parole crude e spietate rivolte al figlio. Hanno visto la morte in faccia in quel pomeriggio d’estate italiana e il rispetto che gli è riconosciuto, si trova più in Vallonia che nelle Fiandre. Buttato a fondo è riemerso alla maniera dei campioni, dimostrando che solo chi crede in se stesso e ha una famiglia vera alle spalle, può venire fuori da situazioni disastrose e tornare a galla. Lo sfogo di Patrick Evenepoel su quibicisport.

Remco Evenepoel, il padre Patrick un fiume in piena contro le critiche: «Ci siamo detti fai quello che vuoi fare, divertirti e tutto il resto non interessa»

A Rtbf, emittente belga, Patrick Evenepoel ha spiegato: «Abbiamo vissuto momenti molto difficili. Abbiamo ricevuto molte critiche, Remco ha ricevuto molte critiche. Ci siamo detti ‘fai quello che vuoi fare, divertirti e tutto il resto non ci interessa. E vedremo dove andremo a finire. Abbiamo visto, diciamo, la morte di nostro figlio davanti ai nostri occhi. E quello che sta facendo oggi, l’ho senza parole».

Dopo la dimostrazione di forza alla Doyenne, Remco Evenepoel dovrebbe dedicarsi ai Grandi Giri o alle Classiche? Una domanda non così scontata per Patrick Evenepoel: «Difficile da dire. Credo che la squadra abbia fatto un piano con lui da cinque anni. C’è un budget importante che arriverà a partire dal 2023 per sostenerlo, per confermare una squadra forte intorno a lui. Deve vincere un Tour? Per me non deve vincere un Tour. Per la squadra non deve vincere un Tour, ma questo è l’obiettivo, ma non deve farlo per forza. Ora nelle Fiandre si sente dire “deve fare le Fiandre, Kuurne, deve fare questo, deve fare quello’. Ma lasciatelo fare. Lasciamogli fare quello che vuole fare. E se tra 2-3 anni vediamo che non è capace, ok è così».

Stuzzicato sul carattere del figlio e sul duro scambio con Turner alla Freccia del Brabante: «Infatti tutti quelli che hanno guidato una bici sanno che non ha colpito Turner, diceva solo mettiti di lato. Ovviamente basta Remco per il Belgio, anche se devo essere onesto: c’è più rispetto per Remco in Vallonia e nelle Fiandre».