AMARCORD/90 Bartoli-show alla Liegi: Jalabert e Zülle lo mettono in mezzo, lui li attacca e vince da solo

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Tutti aspettavano la Redoute, dove quasi sempre si regolavano i conti della Liegi-Bastogne-Liegi. E la côte più celebre delle Ardenne, una volta ancora, non tradì. Michele Bartoli, l’italiano più atteso, la abbordò in testa, presagendo la battaglia. Alle sue spalle, dopo due parole con il compagno di squadra Jalabert, partì lo svizzero Zülle, facendo esplodere la corsa.

Fu proprio allora che Bartoli cominciò a vincere la sua prima Liegi, edizione 1997, anche se sul momento la sua situazione non sembrava ottimale. Perché il toscano, già vincitore del Fiandre l’anno prima, fu bravissimo a prendere la ruota di Zülle, ma lo stesso fece Jalabert. Il che voleva dire giocarsi il finale da solo contro i due della Once, guarda caso i maggiori favoriti della vigilia.

Brutto affare, ma a Bartoli non mancavano né classe, né temperamento, e neanche i consigli del suo direttore sportivo, Giancarlo Ferretti: «Tenteranno di logorarti – gli disse dall’ammiraglia – Tu rispondi agli scatti e appena li riprendi, parti a tua volta».

Sulla côte di Ans scatta l’agguato decisivo

Così fece, ricucendo e contrattaccando, in una sorta di serrato “jeu de massacre” che logorò lentamente gli avversari. A cinque chilometri dall’arrivo, Zülle si defilò mestamente, andando alla deriva. Portare al traguardo uno come Jalabert, benché ormai in riserva, sarebbe stato pericoloso, così Bartoli giocò d’anticipo e sulla collinetta di Ans, proprio sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, scattò potente e leggero, prendendo subito il largo. Quel giorno, come gli accadeva spesso nelle classiche, era il più forte.

Sul palco, a vederlo vincere, c’era Moreno Argentin, fino a quel giorno l’unico italiano capace di conquistare sia il Fiandre che la Liegi, corse geograficamente vicine ma diversissime. «Non sono il nuovo Argentin – disse a caldo Bartoli – Per essere come lui, di Liegi ne devo vincere altre tre». Non ci riuscirà, ma sul traguardo di Liegi sarà ancora protagonista, facendo il bis a dodici mesi si distanza.