Valerio Conti sulle strade di Roma in attesa del Giro: «Inizio sfortunato tra cadute e bronchite, ma sto ritrovando le migliori sensazioni. All’Astana l’ambiente giusto»

Conti
Valerio Conti in allenamento con la maglia dell'Astana Qazaqstan
Tempo di lettura: 2 minuti

È tornato tra le strade della “sua” Roma per ritrovare le migliori sensazioni dopo i problemi di inizio stagione. Tra i saliscendi dei bellissimi Castelli Romani, Valerio Conti pedala sulla sua Wilier avendo in testa solamente un obiettivo: il Giro d’Italia con la nuova maglia dell’Astana.

L’entusiasmo per il nuovo inizio non è andato affatto via, si è solo messa in mezzo la sfortuna. Prima una caduta poi una brutta bronchite lo hanno costretto a ritirarsi in quasi tutte le corse a cui ha preso parte tra febbraio e marzo, ma già al Sicilia il discorso è cambiato. L’Astana sta crescendo e al fianco di Nibali si potrà togliere diverse soddisfazioni.

Valerio, un inizio difficile…

«Siamo stati davvero sfortunati in questi primi mesi dell’anno. Sono caduto a Murcia, al debutto stagionale, e mi sono tagliato una mano. Diversi punti di sutura dal pollice alla mano che mi rendevano impossibile pedalare e stringere il manubrio. Sono rientrato più di un mese dopo al Catalunya, ma sentivo che c’era qualcosa che non andava».

Cosa?

«Febbre alta, influenza e bronchite. Anche lì mi sono dovuto ritirare. Mi è andata bene che non era una positività al Covid. E così mi sono dovuto fermare un altro mese prima di rientrare all’Amstel Gold Race e al Sicilia».

Hai ritrovato buone sensazioni?

«Sì, sto crescendo giorno dopo giorno. I quattro giorni in Sicilia mi hanno permesso di ritrovare un po’ di ritmo. A Caltanissetta ho tenuto Nibali davanti in un finale molto movimentato, mentre a Piazza Armerina, pur non correndo da capitano, ho chiuso ottavo. Sull’Etna ho accusato un po’ la stanchezza, ma credo sia anche normale».

Prima del Giro correrai ancora?

«Sì sarò al Romandia dal 26 aprile al 1° maggio. È una corsa dura, ricca di montagne, ma collocata al momento giusto in calendario. Vicina al Giro, ma non troppo. Nei quattro giorni prima del via di Budapest c’è il tempo necessario per recuperare da cinque giorni impegnativi, che saranno importantissimi per fare un po’ di fondo».

Con che obiettivi sarai al Giro?

«È chiaro che l’obiettivo numero uno della squadra è la classifica generale di Miguel Angel Lopez, non ci nascondiamo dicendo che il podio è alla nostra portata. Al Tour of the Alps sta affinando la condizione. Se ci saranno opportunità per andare all’attacco e avrò il via libera del team io non mi tirerò certo indietro».

E poi c’è anche Nibali…

«Sì, con noi ci sarà anche Vincenzo, con il quale ho stretto fin da subito un forte legame. Sai, un campione come lui è imprevedibile. Può correre per vincere una o più tappe, così come potrebbe restare in classifica e giocarsi qualcosa di grosso. Al di là di cosa farà il nostro compito è metterlo nelle migliori condizioni».

In squadra come ti stai trovando?

«Benissimo, nonostante la sfortuna. Ho ritrovato la tranquillità e la serenità di un tempo. C’è un bel clima durante i ritiri, gli allenamenti e le gare. C’è una bella organizzazione, il contatto con i diesse e i preparatori è costante, ho sentito la vicinanza della squadra anche nei momenti più duri. Voglio ripagare la fiducia che mi è stata riposta».