Caso Colbrelli, parla il dottor Brugada: «Se tornerà a correre? Troppo presto per dirlo. Tre possibilità sulle cause del malore»

Colbrelli
Sonny Colbrelli al training camp della Bahrain-Victorious di inizio stagione (foto: BettiniPhoto)
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Sonny Colbrelli, una volta messo alle spalle questo incubo, potrà tornare a correre ed emozionarci ancora? È questa la domanda che gli appassionati di ciclismo e i suoi tifosi si stanno facendo in questi giorni. La Gazzetta dello Sport di questa mattina ha parlato direttamente con il primario di cardiologia Ramon Brugada che lo sta seguendo all’ospedale di Girona, provando a spiegare i diversi scenari e i rischi.

«Sonny è stato fortunato – spiega Brugada al giornale rosa – perché è avvenuto tutto dopo il traguardo e si è potuto intervenire rapidamente. Se fosse successo in montagna, le conseguenze sarebbero potute essere molto diverse. Ora bisogna capire cosa ha originato l’aritmia cardiaca e ci sono tre possibilità».

Il cardiologo parla innanzitutto di una malattia ereditaria, legata a un problema elettrico del cuore o altri fattori come alterazioni nelle pareti dell’organo, cicatrici o un’anomalia nelle dimensioni. Seconda possibilità un’alterazione cononarica, rara per un ragazzo di 31 anni, ma non da escludere a priori. Infine l’eccesso di pratica sportiva ad alta intensità.

«Per la maggior parte degli esami – continua Brugada – avremo bisogno di una settimana per avere le prime risposte. Per l’esame genetico anche 2-3 settimane. Entro domenica però potrà tornare a casa. Il fatto che ci sia stata una fibrillazione ventricolare, fa pensare che il cuore sia predisposto all’aritmia. Per questo bisogna fare opera di prevenzione».

Al momento è ancora troppo presto per dire se Colbrelli tornerà a correre. Ci sono diversi casi, il calciatore Sergio Aguero (seguito dal fratello di Brugada ndr.) si è dovuto fermare, mentre Christian Eriksen ha ripreso la sua attività in Inghilterra.

«Bisogna essere coscienti che il cuore ha detto basta – conclude Brugada – e sicuramente gli va dato ascolto. Il fatto che abbia avuto la bronchite non c’entra nulla, così come il Covid e i vaccini».