BS BIGSHOT / Rivivi la Sanremo più fredda di sempre: neve, gelo e quello stop che salvò il gruppo dalla bufera (Gallery)

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Alla vigilia già lo si sapeva: il maltempo incombeva sulla corsa come una spada di Damocle. Quello che accadde però durante la Milano-Sanremo del 17 marzo 2013 andò ben oltre le più nere previsioni. Partito da Milano sotto un cielo grigio, il gruppo incontrò via via la pioggia, il nevischio e poi, dopo un centinaio di chilometri di corsa, un’autentica bufera di neve.

Il Passo del Turchino, tradizionale trampolino verso la Riviera, era l’epicentro della violenta nevicata. Opportunamente, quindi, l’organizzazione decise di fermare la corsa a Ovada, trasferire gli atleti in pullman fino al mare, ad Arenzano, e da lì ripartire verso Sanremo. Fu sacrificata anche la salita delle Manie, un po’ per l’insidia del maltempo, un po’ per rientrare nei tempi televisivi. In totale, saltarono 43 dei 298 chilometri previsti.

Intirizziti, sull’orlo dell’ipotermia, incapaci perfino di scendere di bici, i corridori guadagnarono barcollanti i mezzi sociali ed ebbero il tempo di asciugarsi e rifocillarsi. Quando ripresero a pedalare, al posto della neve trovarono ancora pioggia e freddo, che quel giorno non risparmiarono neanche la Riviera.

Di lì, fu corsa vera. Il finale scremò un plotoncino di sei corridori. Tutti gli occhi erano su Sagan e Cancellara, ma a vincere in volata fu il tedesco Gerald Ciolek, ex grande promessa mai sbocciata completamente.

Le immagini che seguono danno l’idea delle condizioni estreme in cui si svolse gran parte della Milano-Sanremo 2013, che solo con molta ironia poté quell’anno essere definita Classicissima di Primavera.

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