Quanto successo ieri a Filippo Ganna al Tour de la Provence ha dell’incredibile. Il corridore piemontese è stato squalificato dalla corsa francese per un cambio irregolare della bicicletta.
La giuria ha infatti applicato il regolamento secondo cui la bicicletta sostitutiva non può essere presa a bordo strada da un tecnico che lo attendeva (come ha fatto Ganna con un membro dello staff Ineos), bensì solamente scaricandola dall’ammiraglia.
Abbiamo raccolto il parere di alcuni tecnici e corridori qui in Oman. Dai diesse italiani, a quelli stranieri, passando per atleti presenti alla corsa. Tutti si sono mostrati meravigliati dall’errore abbastanza dilettantistico della Ineos. Se infatti i corridori non sempre sono tenuti a sapere il regolamento e la procedura alla lettera (e per questo difendono il nostro Ganna), molto diverso è il discorso per i direttori sportivi e i team manager.
Squalifica di Ganna, il parere dei tecnici è unanime: «Errore da dilettanti, tutti conoscono il regolamento»
Il parere è unanime. Risulta piuttosto ingenua la scelta della Ineos di andare contro un regolamento consolidato da diversi anni e introdotto dall’Uci per combattere principalmente il famoso “doping meccanico”. Ricordiamo che le bici sull’ammiraglia vengono controllate dalla telecamera di calore, mentre le altre no.
La risposta di tutti è la seguente: “Per evitare la figuraccia bastava cambiare la bici qualche chilometro prima della salita, prenderla dall’ammiraglia e tornare in gruppo“. Davvero senza senso il comportamento riservato al campione del mondo delle prove contro il tempo.