Dennis, addio al veleno con la Ineos: «Copiano la Jumbo in un sacco di cose, tecnicamente qui sono migliori. Pogacar il “nemico” da battere»

Rohan Dennis in azione nella crono conclusiva del Giro d'Italia 2020, da Cernusco sul Naviglio a Milano
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Come si faceva a scuola? Si spiava il quaderno del più bravo della classe, senza farsi accorgere dai professori e si copiava con grande nonchalance. A volte anche senza vergogna, perché quando c’è qualcosa che può salvare la media, si fa il possibile. Rohan Dennis, che da quest’anno correrà per la Jumbo-Visma, ha visto nel team olandese un progetto bello, unico e che secondo lui è stato copiato e riprodotto dalla ormai sua ex squadra, la Ineos Grenadiers, ritenuta inferiore a livello tecnico con tanto di addio al veleno. Le dichiarazioni del campione australiano, che vede in Pogacar il “nemico” da battere, su quibicisport.

Dennis e l’attacco alla Ineos: «Mi sono accorto che stavano copiando la Jumbo-Visma»

Rohan Dennis torna alla Jumbo-Visma a undici anni di distanza dal 2011, stagione nella quale corse nel vivaio dell’allora Rabobank e sulla Ineos Grenadiers non lesina parole piccate: «Ci sono un sacco di cose che la mia nuova squadra fa bene. Mi sono accorto che in Ineos stavano copiando la Jumbo-Visma su molte cose, quindi ho pensato ‘Perché rimanere in una squadra che ne sta copiando un’altra? Perché non entrare a far parte di quella squadra ed essere in prima linea?’. In pratica, quindi, volevo trasferirmi qui perché la squadra è tecnicamente migliore».

E sulla stagione che è alle porte, ecco il pensiero di Dennis, anche sugli avversari più pericolosi e da temere: «C’è un po’ di pressione, non è una pressione che non mi piace ma mi fa capire la mia importanza nella squadra. Non sono qui solo per divertirmi, ho un lavoro da fare e questo è ciò che amo. Ho lavorato tutta la vita per arrivare a questo punto, per essere considerato uno dei migliori corridori al mondo. Nel 2022, il grande obiettivo sarà il Tour de France, voglio davvero far parte di una squadra che può vincere, che può battere Tadej Pogacar. Lui mi piace, ma è il nemico».