Riccardo Stacchiotti annuncia il ritiro: «Mi sono adagiato troppo nei primi anni da pro’»

Riccardo Stacchiotti vittorioso sul traguardo della prima tappa del Giro di Sicilia 2019 (foto: LaPresse/ Fabio Ferrari)
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Riccardo Stacchiotti ha annunciato oggi il suo ritiro dal ciclismo. Il corridore marchigiano, professionista dal 2014, ha ottenuto sei vittorie in carriera, tra le quali la prima tappa del Giro di Sicilia del 2019. Arrivato tra i grandi con la Vini Fantini-Nippo ha indossato le maglie della Nippo-Vini Fantini, della MsTina-Focus, della Giotti Vittoria e infine della Vini Zabù. Stacchiotti, compagno della campionessa del mondo dello scratch, Martina Fidanza, ha pubblicato sui suoi Social ufficiali una riflessione sulla decisione presa. Dalle sue parole emerge qualche rimpianto, per un altro atleta del biennio ’90-’91 che abbandona in anticipo il gruppo.

Riccardo Stacchiotti si ritira: «Problemi fisici hanno influito sul mio benessere mentale»

Le parole di Stacchiotti: «Eccoci qua, come tutte le cose belle o brutto esiste una fine! Già è arrivato il momento per me di dire basta al ciclismo, ma la bici rimarrà per sempre nel mio cuore. Sono stati 20 anni bellissimi, di insegnamento, fatica e anche di soddisfazioni, grandi soddisfazioni. Smettendo avrei voluto dire che la mia ambizione avesse superato di gran lunga il mio talento, ma purtroppo non è stato così, mi sono adagiato troppo nei primi anni da professionista, quando invece era lì che dovevo dare il meglio, ed ora mi ritrovo a rincorrere un ciclismo che va a mille all’ora, e dove a 30 anni sei già vecchio».

Professionista dal 2014, nel 2015 ha disputato il suo primo Giro d’Italia e ha sottolineato come i problemi fisici abbiano influito sul suo benessere mentale: «Dopo 2 anni davvero di alti e bassi, problemi fisici che hanno influito tanto anche sul mio benessere mentale… ho deciso di dire basta! Grazie a tutte le persona che mi hanno accompagnato e insegnato tanto in questi anni, una in particolare per me ha voluto dire molto e so che sarà con me da lassù a proteggermi sempre viva il ciclismo sempre. GRAZIE».