Frassi e Parsani lanciano una nuova Continental: «Avrà sede a Montecatini e nel 2023 punteremo a diventare Professional»

Frassi
A sinistra Angelo Citracca, al centro Joab Schneiter e a destra Francesco Frassi
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Il panorama delle Continental italiane si arricchisce di una nuova realtà. Per il momento non si conoscono ancora con certezza nome e organico, se non parzialmente: dovrebbe chiamarsi Corratec, come il marchio tedesco di biciclette, e tra i corridori figurano i nomi di Davide Baldaccini, Giulio Masotto, Stefano Gandin, Alessandro Iacchi, Simone Olivero, Oscar Tellez, Veljko Stojnic e Dusan Rajovic. Quello che si sa con sicurezza è dove avrà la sede (in Toscana, a Montecatini Terme) e chi sono i principali fautori: Serge Parsani, ex professionista e dirigente di lungo corso, e Francesco Frassi, che ha trascorso gli ultimi tre anni come secondo direttore sportivo alla Vini Zabù

Proprio dalle difficoltà di quest’ultima è nata l’idea di lanciare un progetto importante, ben più ambizioso di quello che potrà sembrare almeno in un primo momento.

Francesco, quando avete deciso di muovervi in questa direzione?

«Non troppo tempo fa, a dire la verità. Diciamo da quando abbiamo capito che la situazione della Vini Zabù era disperata o giù di lì. Io volevo continuare a fare il direttore sportivo, il mestiere che faccio ormai da diversi anni tra Fanini e Vini Zabù».

Continuerai a farlo, dunque?

«Sì, io mi occuperò della parte tecnica e Serge di quella imprenditoriale: lui sarà il team manager, io il direttore sportivo. Lui aveva questo bel progetto in testa, io detto fuori dai denti cercavo un’altra sistemazione. Ci siamo sentiti telefonicamente, poi incontrati e alla fine messi insieme».

Che una figura cardine della Vini Zabù come la tua abbia deciso di non aspettare oltre lascia intendere che la formazione di Angelo Citracca non abbia ancora risolto i problemi.

«Non voglio essere io a fare certi annunci, non mi spetta e non è mai stato il mio ruolo. Io sapevo che la squadra non aveva fatto richiesta all’Uci per ricandidarsi tra le Professional, diciamo che da quel momento in poi ho capito che l’aria che tirava non era delle migliori».

C’è qualche possibilità di rivedervi insieme in questo nuovo progetto?

«Sinceramente io ho parlato sempre e soltanto con Serge Parsani, direi che almeno per il momento non c’è nessuna possibilità simile. Con Luca quest’anno ne abbiamo parlato in più di un’occasione, lui lasciava intendere di volersi prendere un anno sabbatico, di riposo. Una vita più normale, meno frenetica».

Per te si è trattato di un’esperienza importante.

«Assolutamente sì, infatti voglio cogliere questa opportunità per ringraziare Angelo Citracca e Luca Scinto per la possibilità che mi hanno dato. Mi hanno portato in una Professional, con Luca ho addirittura diretto la squadra ad un Giro d’Italia. Ho partecipato a gare importanti, ho diretto bei corridori e ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. Auguro loro il meglio, spero di rivederli presto in gruppo».

Tuttavia, Francesco, del vostro progetto non si conoscono ancora nome e corridori.

«Manca poco, questione di giorni. Qualcosa è trapelato, io per il momento non voglio aggiungere altro un po’ per scaramanzia e un po’ perché mancano le ultime ufficialità. Però voglio tranquillizzare tutti: la squadra si farà e lasceremo il segno».

Addirittura? Si tratta di un progetto così ambizioso?

«Sì, e cresceremo in fretta. Ti dico soltanto che, con gli sponsor che abbiamo, se fossimo partiti prima avremmo avuto ottime chance di allestire una Professional. A questo punto faremo il 2022 tra le Continental e il salto nella categoria successiva lo tenteremo nel 2023». 

Dunque dobbiamo aspettarci un bell’organico e un’attività di un certo livello. 

«Puntiamo ad avere 16 corridori. Una metà dev’essere composta di Under 23, per il resto non ci dimenticheremo certo degli Elite e di qualche nome importante. E con le conoscenze e l’esperienza mia e soprattutto di Serge, gli inviti alle gare non dovrebbero mancare».

Anche quelle professionistiche?

«Certo, abbiamo messo in piedi una Continental proprio per questo motivo. Ci piacerebbe garantire una doppia attività costante: da una parte le corse nazionali e internazionali dei dilettanti, dall’altra quelle professionistiche del calendario italiano, penso a quelle che organizza Amici».