Albanese e la fiducia ritrovata: «Mi sento di nuovo un corridore vero. Ascolto i consigli di Basso e guardo al 2022 con nuove motivazioni»

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Vincenzo Albanese in una foto d'archivio al Giro d'Italia 2021 al pullman della Eolo-Kometa
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Passare professionista con la nomea del predestinato non è mai semplice. Il mondo dei grandi è diverso da quello degli U23 e a perdersi ci vuole un attimo. Lo sa bene Vincenzo Albanese, che da dilettante vinceva con apparente facilità e da pro’ ha faticato non poco prima di trovare le dimensioni giuste.

Lui stesso parla di «anni al buio», dove per un motivo o per un altro non riusciva mai a raggiungere quello «stato di forma che mi avrebbe permesso di stare tra i primi». Per un corridore abituato a essere premiato quasi ogni domenica, un colpo duro da accettare. La situazione non migliorava, ma poi è arrivata la Eolo-Kometa

E qualcosa è cambiato, giusto?

«Mi sono rilanciato. La Eolo mi ha fatto credere nuovamente di essere un corridore vero, per lo meno più vicino a quello che ero da dilettante. Ho ritrovato motivazioni, grinta e cattiveria agonistica. Ovvero quelle cose che mi sono mancate nell’ultimo periodo».

Ma cosa non ha funzionato nei quattro anni precedenti?

«Sinceramente non lo so. Non mi piace nemmeno parlarne. Ho avuto dei problemi fisici che sicuramente hanno rallentato la mia crescita. Non parlerò male della Bardiani, anche perché loro hanno creduto in me fin da subito e ho trascorso con loro quattro stagioni. In maglia verde ho fatto tante esperienze e per questo non li ringrazierò mai abbastanza. Semplicemente qualcosa non è andato e allora ho provato a cambiare».

Quest’anno è mancata la ciliegina sulla torta…

«È vero, ma questa cosa mi motiva. Se non sono riuscito a vincere vuol dire che mi è mancato qualcosa e che devo continuare a lavorare. Nel 2021 abbiamo messo le basi, nel 2022 punto a sbloccarmi».

Quale secondo posto ha fatto più “male”?

«Ti direi quello al Giro di Sicilia. Ho attaccato al momento giusto, riuscendo a fare la differenza. Praticamente mi hanno ripreso quando mancavano venti metri al traguardo. Lì ero convinto di potercela fare, bastava veramente poco. Al Pantani ho fatto un altro bel secondo, ma lì sono arrivato dietro a Colbrelli che è nel suo momento d’oro».

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Secondo posto per Vincenzo Albanese nella prima tappa del Giro di Sicilia 2021, beffato negli ultimi venti metri (foto: LaPresse)

Come procede la preparazione per il 2022?

«Direi bene. Dopo la Veneto Classic ho staccato completamente per circa 15-20 giorni, sono stato in vacanza a Santorini con la mia ragazza, un posto da sogno. Una volta tornato mi sono rimesso in sella, senza tralasciare la Mountain Bike e un po’ di palestra. Il lavoro in palestra non mi piace molto, preferisco la bici, ma serve per tenere il tono muscolare».

Quando inizierà la tua stagione?

«Presumibilmente molto presto. Non abbiamo ancora definito i programmi, lo faremo solamente nei primi di dicembre al ritiro di squadra, ma l’idea è quella di essere già competitivi per Tirreno e Sanremo. Credo che saremo al via sia della Vuelta a San Juan sia delle classiche di Maiorca. Non so però a quale delle due parteciperò».

Ti senti spesso con Contador e Basso? Due figure importanti in squadra…

«Con Contador un po’ meno, mentre con Basso almeno una volta a settimana. Abbiamo un bel rapporto e la sua figura è stata centrale per il mio “rilancio”. I suoi consigli sono preziosi, spaziano dal come gestire la preparazione a come impostare varie tabelle. Di lui mi fido e i risultati iniziano a vedersi».