Cassani: «Un Giro per scalatori. E attenzione al recupero giorno per giorno»

Cassani
Davide Cassani in una foto d'archivio alla partenza della Milano-Sanremo 2021.
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Davide Cassani non ha ancora avuto modo di approfondire la conoscenza del percorso del Giro d’Italia. Avrà modo di conoscere meglio i percorsi per valutare l’effettiva difficoltà delle singole tappe, difficoltà che non sempre appaiono ad un primo più superficiale esame. Ma la sua prima esclamazione alla richiesta di un giudizio non lascia dubbi: «E’ bello tosto!».

«Per quello che ho visto mi sembra un percorso molto impegnativo – continua – anche senza aver studiato più di tanto le singole tappe dico subito che i quattro arrivi in salita sono veri. Marmolada e Blockhaus sono davvero difficili. Non conosco l’arrivo di Cogne, ma anche l’Etna è sempre risultato impegnativo e selettivo».

Cassani, si deciderà in montagna questo Giro?

«Certamente mi sembra più adatto agli scalatori, ma attenzione mi sembra che il percorso sia davvero molto impegnativo perché propone ad esempio due tapponi con tanto dislivello. Giornate che possono risultare determinanti se ti capita la giornata meno felice».

Spazio anche per i velocisti.

«Sì. Sulla carta sono le giornate in cui gli uomini di classifica possono respirare. Ma attenzione anche alle tappe che si prestano alle imboscate. Possono far saltare il banco. Terrei d’occhio le tappe appenniniche».

Tanti, tanti chilometri di trasferimento.

«Anche questa è una difficoltà in più perché incide molto significativamente sulla capacità di recupero degli atleti. Guai a sottovalutare questa cosa. Le squadre dovranno organizzarsi bene tenendo presente che in un Giro così impegnativo sarà determinante il recupero giorno dopo giorno».

Poche crono: appena 26 chilometri.

«E’ vero, ma mi sembra che siamo in linea con l’orientamento degli ultimi anni e certo la crono finale di Verona sarà molto suggestiva».

Favoriti?

«Bisognerà vedere chi verrà al Giro e con che ambizioni sarà al via. I nomi sono quelli. Ma non escluderei qualche sorpresa. In un Giro, complicato come mi appare, fondo, resistenza, continuità, concentrazione, recupero sono le qualità più preziose».