Martinello, i Mondiali su Pista e il furto delle bici: «Si poteva evitare con un’organizzazione adeguata. Barbieri e Paternoster devono migliorare la tecnica nei cambi»

Martinello
Silvio Martinello, ex pro' e campione olimpico ad Atlanta 1996
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Si va verso il gran finale dei Mondiali su Pista 2021 e torna puntuale il consueto appuntamento con Silvio Martinello per analizzare i fatti sportivi e non solo della rassegna iridata. La copertina è dedicata al bruttissimo episodio del quale è rimasta vittima la Nazionale italiana: tanto dispiacere, dubbi sull’organizzazione e la curiosità sul possibile destino delle Bolide Pinarello. E poi il focus sui risultati di Viviani, Barbieri e Paternoster con una finestra sulle ultime gare: applausi al veronese, ma per la Madison femminile, secondo Martinello, c’è ancora da lavorare sulla tecnica. Perdere il bronzo per un punto, brucia eccome.

Martinello, un suo commento sull’episodio delle bici rubate alla Nazionale.

«Sono cose che purtroppo accadono. Chi gira il mondo e si occupa di mezzi e di biciclette tra i vari assistenti e meccanici delle squadre, sanno bene che questo è un rischio che si corre molto spesso e si organizzano di conseguenza. Ora non so se ci fosse la sufficiente organizzazione per sventare un tentativo del genere. Una brutta pagina, dispiace per il valore economico di quei mezzi. Marco Villa faceva notare che non sono bici che si costruiscono dalla sera alla mattina e con dodici biciclette in meno si trovano anche in difficoltà per consentire ai vari gruppi di potersi allenare. Non so se si siano prese tutte le precauzioni dal caso, ma sta di fatto che queste bici sono sparite. C’è curiosità sul tipo di destino che potranno avere: sono bici che non si commercializzano con facilità, non hanno mercato se non per qualche collezionista».

Concentriamoci sui risultati di ieri: Viviani bronzo e peccato per Barbieri e Paternoster a un passo dalla medaglia.

«Da una parte Elia Viviani che non è brillantissimo come in altri momenti della sua carriera, ma che con l’immenso talento e classe che ha a disposizione riesce a tirar fuori dal cilindro sempre qualcosa di importante e ha ottenuto un risultato meritatissimo. Per quanto riguarda le ragazze, spiace per il finale. Ma va sottolineato che nonostante la Madison sia una specialità olimpica e per questo molto importante, si continui a tralasciare un aspetto determinante in questa prova, ovvero i fondamentali tecnici: anche ieri nella prova di Paternoster e Barbieri si è evidenziato come ci sia una tecnica nei cambi con ampi margini di miglioramento, che ci sia l’incapacità spesso di sapere dove aspettare la compagna o il compagno quando si parla al maschile. In molte occasioni si sono sbagliati i tempi, hanno perso il bronzo per un solo punto, ma Paternoster e Barbieri sono due atlete che secondo me possono lottare anche per qualcosa di più importante del bronzo se chi lavora con loro iniziasse a concentrarsi su questi fondamentali che sono determinanti in una prova come l’Americana».

Corsa a punti con Silvia Zanardi, Madison con Consonni e Scartezzini e a chiudere Viviani nell’eliminazione. Cosa ci dobbiamo aspettare dalla giornata di oggi?

«Credo che la Zanardi nella prova a punti possa essere all’altezza della situazione, quindi mi aspetto qualcosa di interessante. Per quanto riguarda Consonni e Scartezzini sarà difficile lottare per una medaglia. Elia Viviani ha nell’eliminazione la sua gara e la sa interpretare sempre molto bene, cosa che non è accaduta ieri nella prova dell’Omnium. Auguriamoci che oggi stia meglio rispetto a quanto non abbia fatto vedere ieri. Si tratta di una prova dove l’abilità e la capacità di mantenere la posizione e lo spunto veloce che non gli mancano, possono fare la differenza. Questa è la gara insieme alla corsa a punti di Silvia Zanardi dove possiamo ambire a salire ancora sul podio».

Martinello, finora che Mondiali sono stati per l’Italia?

«Bilancio ampiamente positivo. Da tanti anni non si faceva un pieno di medaglie come quello di quest’anno nella rassegna iridata. Andando ad analizzare prova per prova ci sono dei momenti di cui dispiacersi: pensiamo all’inseguimento individuale, dove i nostri hanno conquistato argento e bronzo. Senza quel passaggio a vuoto nella qualificazione, probabilmente Filippo Ganna avrebbe potuto festeggiare il suo quinto titolo mondiale. Non possiamo non sottolineare, per l’ennesima volta, che al di là della presenza di Miriam Vece che ha dovuto emigrare per diventare una velocista che può ambire a partecipare a una rassegna iridata, siamo inesistenti nel settore della velocità. Buio profondo: il 2 novembre c’è l’annuncio della rivoluzione tecnica che questa gestione federale ha deciso di fare, auguriamoci che venga annunciato anche l’impostazione di un nuovo settore della velocità. Poi su come eventualmente lo imposteranno, ne discuteremo quando sapremo qualcosa di più, non basta annunciare il nome di un responsabile tecnico, ma deve esserci un progetto che deve partire dalle fondamenta. Partiamo da zero perché da diversi decenni non abbiano nulla in Italia sotto questo punto di vista».